La Nuova Sardegna

Oristano

Ghilarza in ginocchio, inizia la conta dei danni

di Maria An
Ghilarza in ginocchio, inizia la conta dei danni

Si fanno le stime prima di inoltrare la richiesta di calamità naturale A giorni sarà convocato un consiglio comunale straordinario

13 agosto 2013
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GHILARZA. Le campagne fumano ancora, mentre in paese le istituzioni si mobilitano per tentare di dare risposte immediate a una comunità rimasta inerme davanti a tanta devastazione. Venerdì il gruppo di opposizione ha chiesto una seduta straordinaria urgente del consiglio comunale per stabilire congiuntamente alla maggioranza quali misure d’intervento sollecitare agli organi competenti di Stato e Regione per far avere gli indennizzi alle aziende e ai privati e per ripristinare lo stato dei luoghi.

«Ghilarza ha subito un danno enorme e dobbiamo agire subito per andare incontro alle necessità dei cittadini e di quegli allevatori che non sanno come affrontare il domani», afferma il consigliere Antonio Piras. Tempestività è la parola d’ordine, perché nelle campagne inaridite regna la disperazione. «Qualche pastore è riuscito a trovare un appezzamento di terreno nei comuni vicini, altri stanno acquistando il foraggio, ma per il resto qui nessuno sa come fare: non c’è più pascolo», riferisce il capitano dei barracelli, Raffaele Piras, in prima linea a fronteggiare l’avanzata del fuoco con altri ventitré uomini della compagnia, persino in questi giorni alle prese con piccoli focolai nelle zone già interessate dal rogo. Anche le operazioni di bonifica del Corpo forestale sono ancora in corso, unitamente alle rilevazioni sulle superfici percorse dal fuoco e alle indagini per risalire all’identità degli autori dell’ incendio che, oltre al resto, ha mandato in fumo i pascoli alberati, la macchia mediterranea e le sugherete che punteggiano il Sito d’interesse comunitario inglobato tra l’area di S’Arenarzu, il versante del lago Omodeo e la zona ai confini con l’agro di Soddì, vale a dire il 60% del comprensorio.

Tutti elementi che andranno considerati nella valutazione della richiesta di riconoscimento dello stato di calamità naturale che la giunta ghilarzese ha formalizzato nella seduta di ieri sera.

Il documento dovrà essere ratificato dal Consiglio, che stando all’orientamento dell’esecutivo presieduto dal sindaco Stefano Licheri dovrebbe essere convocato non appena saranno quantificati i danni. Il bilancio subisce continui aggiornamenti soprattutto a causa della conta degli animali morti, perché alle centinaia di capi di allevamento arsi vivi si aggiungono gli animali soppressi a causa delle ferite irreversibili provocate dalle ustioni. Solo due giorni fa il servizio veterinario dell’Asl ha disposto l’abbattimento di circa trecento pecore, ma il bilancio potrebbe non essere definitivo. Per molte delle aziende colpite si profila il tracollo: un rischio paventato anche dalla Coldiretti, che ha avanzato alcune proposte per circoscrivere i danni economici dei produttori.

L’organizzazione ha fatto sapere che per le aziende danneggiate chiederà l’esonero dei versamenti contributivi all’Inps nei mesi autunnali, che solleciterà l’Agea per accelerare l’istruttoria delle pratiche dei pagamenti dei contributi comunitari e che proporrà al Comune di Ghilarza la riduzione dell’aliquota Imu sui fabbricati rurali. «La Coldiretti è al fianco delle imprese colpite», ha dichiarato il referente di zona Bachisio Medde nel rimarcare che l’associazione punta «Alla diminuzione della pressione fiscale a carico delle imprese danneggiate dall'incendio».

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