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Oristano

BOSA

Golf, le idee del PSd’Az «Non svendiamo la città»

Golf, le idee del PSd’Az «Non svendiamo la città»

BOSA. Sono “Riflessioni su un progetto di sviluppo per Bosa” quelle messe nero su bianco dal Psd’Az. Ennesima presa di posizione sugli eventuali insediamenti e cubature a Tentizzos e Sa Miniera. Un...

21 agosto 2013
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BOSA. Sono “Riflessioni su un progetto di sviluppo per Bosa” quelle messe nero su bianco dal Psd’Az. Ennesima presa di posizione sugli eventuali insediamenti e cubature a Tentizzos e Sa Miniera. Un documento che appare anche come una sorta di guida allo sviluppo se non manifesto politico. Attorno a cui forse iniziare a coagulare possibili partner, in vista (salvo sorprese) delle amministrative della primavera 2014. Sull’idea progetto e sulla bozza di intenti Comune-Condotte il Psd’Az – che ha un rappresentate eletto all’opposizione e due assessori acquisiti nella giunta guidata da Pierfranco Casula – premette: «Allo stato attuale non esiste alcun riferimento di legge che consenta quanto proposto (per cui diventa anche singolare ogni idea di consultazione popolare)». Come pure «Non è accettabile questo continuo dover rincorrere e dare risposte all’illuminato investitore di turno che, forte di una bacchetta magica derivante da una posizione economica e/o politica di rilevanza, propone tutto e il suo contrario». Secondo il Partito sardo invece l’amministrazione civica dovrebbe dotarsi di un proprio programma di sviluppo. Attorno a cui «Successivamente, chi ci crede e vuole investire i propri capitali non debba far altro che uniformarsi». Motivo per il quale «Non capiamo, e riteniamo pericolose, le dichiarazioni in merito ad incontri isolati fra il Sindaco e i rappresentanti di Condotte». Sviluppo che non può non tenere conto, altro paletto, delle linee guida del Puc approvato a metà dagli anni ’80 dal sindaco Silvano Cadoni. Perché la città «Ha nel suo centro storico e nel fiume l’essenza della sua identità. Che la fa scegliere da quanti ricercano un’offerta turistica vera, spontanea e amichevole» la visione, che sembra escludere ulteriormente possibili intraprese sulla costa del Grifone come pure la funzione svolta da Bosa Marina. «Offriamo storia e cultura, non svendiamo il nostro ambiente», lo slogan coniato. Con turismo e agroalimentare pensati come I due più importanti giacimenti della locale futura ricchezza. Nella visione di una città «Unico grande villaggio turistico, di proprietà dei bosani». In cui comunque andrebbero affrontati alcuni nodi strutturali che mantengono però il fiume perno dello sviluppo. Anche se, guardando al settore ricettivo e alberghiero, non tutte le porte sono sprangate agli investitori. «Non siamo concettualmente e culturalmente prevenuti verso investimenti che mirino ad uno sviluppo di qualità, pensiamo ad esempio che i due tavolati di Sa Sea e di Monte Furru possano ambire a diventare i poli di un’offerta di eccellenza. Ma vogliamo che la stessa eccellenza, con garanzie tangibili e concrete ci sia per i servizi da offrire ad una serena integrazione fra visitatori e Cittadini di Bosa».

Alessandro Farina

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