La Nuova Sardegna

Oristano

Campane mute per gli Scalzi

Campane mute per gli Scalzi

Cabras, assemblea sullo stop al suono imposto dal tribunale dopo un esposto

31 agosto 2013
2 MINUTI DI LETTURA





CABRAS. Il timore è diventato realtà. Le campane della chiesa di Santa Maria Assunta rimarranno in silenzio anche durante la processione degli scalzi di San Salvatore. Il tribunale di Oristano ha intimato lo stop al suono delle campane dopo un esposto firmato da sei cittadini. Il suono delle campane, come è stato dimostrato dai periti, superava la soglia consentita dalla legge. La questione ha connotati chiari fino a questo punto. Poi, assume toni e contenuti differenti a seconda di chi la racconta. Secondo i sei ricorrenti, l’idea di presentare un esposto sarebbe nata dopo una serie di richieste formulate al parroco e mirate alla sospensione del suono mattutino e pomeridiano. Una domanda trasformata dalla fantasia popolare in una richiesta di silenzio totale che, secondo i sei, non sarebbe mai stata formulata. Don Bruno Zucca, però, avrebbe risposto picche continuando ad azionare l’impianto che attiva le campane. La replica del parroco è arrivata giovedì sera, durante un’assemblea popolare convocata dalle amministratrici dell’immancabile pagina facebook che si occupa della questione: «Le richieste che mi sono state presentate non erano ricevibili», ha detto don Bruno, «non potevo evitare di suonare le campane al mattino e tanto meno avrei potuto delegare il compito a quelle della chiesetta dello Spirito Santo». Poi, un guazzabuglio di proposte più o meno concrete, scomodando persino i Patti Lateranensi e improbabili divagazioni sui “forestieri” firmatari dell’esposto. Il caos è durato fino a quando, acclamato dalla folla, sul palco è salito il giornalista Mario Sechi che ha mediato gli interventi di Carlo Poddi, tecnico del suono che ha seguito la causa per conto della parrocchia: «Le campane sono a norma ma non rispettano il limite di tollerabilità richiesto dal giudice», dell’avvocato Federico Ibba: «I ricorrenti hanno lamentato – e dimostrato – danni alla salute. Controbattere su vie legali è un azzardo». Infine, il microfono è passato ai politici lagunari: «Serve un sistema per modulare l’intensità del suono e un comitato che tracci linee guida razionali da seguire nel corso della vicenda», ha detto Andrea Abis, capogruppo di minoranza in consiglio comunale. L’ultimo atto è stato del sindaco, Cristiano Carrus: «Siamo già in contatto con i firmatari dell’esposto, apriremo un dialogo». A Solanas, nel 2006, sotto accusa finirono le campane della chiesa ortodossa azionate dall’archimandrita Ferdinando Scintu Le questione fu chiusa con un ordinanza del sindaco di allora, Efisio Trincas, che impose il silenzio.

Claudio Zoccheddu

Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative