La Nuova Sardegna

Oristano

Salvare la vernaccia dall’oblio: un concorso e la spesa in costume

di Roberto Petretto
Salvare la vernaccia dall’oblio: un concorso e la spesa in costume

Opere d’arte nelle vetrine dei negozi e sconti per chi farà acquisti presentandosi in abito tradizionale Andrea Riccio: «Il nostro vino tipico si sta estinguendo: ricordiamo alla gente quanto è buono»

16 settembre 2013
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ORISTANO. Il cavatappi serve a togliere un blocco, per consentire alla ricchezza dell’aroma e del gusto di sprigionarsi e di liberare i propri effetti benefici. C’è anche un cavatappi che non apre le bottiglie, ma libera le idee. E da quattro anni il Cavatappi di Idee, creato dall’esperto di marketing Andrea Riccio, sta portando avanti, insieme a un gruppo di appassionati amici, una battaglia di gusto, ma soprattutto di cultura. Il Cavatappi di Idee vuole ridare dignità e mercato a un prodotto della tradizione e dell’eccellenza oristanese: la vernaccia.

Riccio, con la sua iniziativa, vuole liberare energie e proposte, sotto forma di opere d’arte e video virali che abbiano come tema la vernaccia e la sua riscoperta. «La vernaccia si sta estinguendo – dice Riccio –. Cerchiamo di avere tante opere d'arte per le vetrine dei negozi di Oristano per ricordare alla gente che Lei esiste e, pur essendo squisita e sincera, è soltanto dimenticata».

Al concorso, che prevede un premio di 1.500 per il vincitore, sono arrivate già diverse adesioni e il termine per la presentazione delle opere è stato prorogato al 25 settembre. «Opere d'arte diffuse per le vetrine di Oristano, tutte a ricordare quanto è buona, bella e ricca la vernaccia. Quadri, foto, poesie, racconti, sculture, ceramiche, disegni. Tutto quanto possa ricordare al passante il vino degli Arborea, il vino più antico del mondo».

Ma non ci sarà solo il concorso a cercare di portare l’attenzione sul vino vernaccia. Sabato 28 settembre, diversi commercianti di Oristano (sinora sono un centinaio) applicheranno uno sconto a chi si presenterà a fare acquisti vestito in costume tradizionale. «Sarebbe l’occasione per tantissimi appassionati di tutta la Sardegna per andare in giro per la città finalmente senza dover sfilare, “senza transenne” – dice ancora Riccio –. Ed in più con tanti sconti nei negozi che aderiscono all’iniziativa. Un tuffo nell’800 ed una potente macchia di colore per Oristano». Alle 20,30 in piazza Roma “Vernaccia mob”.

In effetti la vernaccia ha bisogno di un bell’impulso per tornare a essere un prodotto appetibile e quindi richiesto.Ma molto dipende anche dagli oristanesi. Trovarla nei bar non è facile. Ancora più improbabile che venga proposta come aperitivo o come vino da meditazione.

Cosa che non accade, ad esempio, a Bosa con la malvasia: non è affatto infrequente che il vino tipico della Planargia compaia nella carta dei vini o venga elencata dal cameriere in un bar. E anche sul piano dell’immagine esterna molto resta da fare. La pagina di Wikipedia dedicata alla vernaccia, ad esempio, parla esclusivamente di quella di San Gimignano. Che, al di fuori della Sardegna, è spesso identificata come “la” vernaccia. Il lavoro per rilanciare il prodotto oristanese sarà lungo e difficile.

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