La Nuova Sardegna

Oristano

I detenuti speciali saranno a Massama prima di Natale

di Enrico Carta
I detenuti speciali saranno a Massama prima di Natale

Il ministero ha definito il programma dei trasferimenti In arrivo gli “Alta sicurezza 3”. Saranno un’ottantina

23 settembre 2013
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ORISTANO. Arriveranno tutti entro Natale. Dopo mesi di polemiche e altri di silenzio, il dado dovrebbe essere tratto. Niente fiumi da oltrepassare, ma solamente decisioni da prendere. E il ministero della Giustizia la sua l’ha presa da tempo, per quanto qualche politico barricadero – dopo peraltro aver votato a favore in Parlamento – abbia per mesi gridato indignato al trasferimento di un’ottantina di detenuti pericolosi nel carcere di Massama.

Il ministro Anna Maria Cancellieri non era a Cagliari solo per la visita di papa Francesco e il cambio con il ministro Kyenge non sarebbe stato poi del tutto casuale. La Cancellieri ha infatti approfittato dell’occasione per definire meglio il quadro dei trasferimenti dei tantissimi detenuti in regime di detenzione speciale che finiranno nelle carceri isolane. E, assieme agli altri direttori, avrebbe incontrato anche Pierluigi Farci, che dirige la casa circondariale oristanese.

Ma non è solo il faccia a faccia con i vertici ministeriali a far capire che i trasferimenti sono imminenti. Le tessere di un mosaico che comprende anche le altre carceri isolane vanno mettendosi al loro posto ad una ad una. E così, ad esempio, proprio a Massama è stato ultimato il trasferimento di tutti i detenuti del Sassarese che sono ora reclusi nel carcere di Bancali. Il carcere di Uta, nel frattempo, è prossimo all’apertura e entro ottobre dovrebbe iniziare a funzionare e ad ospitare i detenuti cagliaritani che oggi si trovano a Massama.

Sarà quello il segnale per il via libera ai trasferimenti di detenuti dalla penisola, che stanno scontando la loro pena in regime definito di “Alta Sicurezza 3”. Sono persone che hanno avuto condanne per reati di mafia e che sono stati affiliati alle cosche pur non essendo tra gli elementi di spicco della criminalità organizzata, rimangono dei detenuti particolari con alle spalle rapporti che si possono tranquillamente definire pericolosi per infiltrazioni anche nel tessuto sociale del territorio.

Ragionevolmente entro Natale saranno a Massama, con il nuovo carcere che dovrà ospitare circa 250 detenuti. Non pochi, anzi, probabilmente troppi vista anche la particolarità del regime carcerario che dovranno terminare di scontare molti di loro. E il nervosismo, secondo radio Massama, in queste settimane si fa palpabile. Non ci sono state troppe prese di posizione ufficiali, ma certamente gli agenti di polizia penitenziaria non sono felicissimi. L’organico è stato rimpinguato di recente, ma per farlo sono stati scelti agenti di rientro, ovvero oristanesi che lavoravano lontano da casa. Ora tornano in città per gli ultimi anni della loro esperienza lavorativa, ma ci arrivano in condizioni particolari. A gestire una situazione così delicata ci dovranno pensare agenti non più giovanissimi che ambiscono ad un posto di lavoro meno usurante e questo potrebbe essere un alto fattore di rischio. L’organico degli educatori poi è ridotto all’osso. Sono appena tre e di certo non possono far fronte ad un carico di detenuti pari a 250. Sempre che il numero resti quello, visto che sarebbe già pronto un piano B, col quale si aumenterebbe il numero dei detenuti per cella, portandolo da due a tre. Così si potrebbe incrementare di altre cento unità il totale degli ospiti del carcere di Massama, costruito, tra le altre cose, anche per evitare situazioni di sovraffollamento, diventate insostenibili nella vecchia struttura di piazza Manno.

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