Caccia all’untore, ma la notizia di contagi di tbc è falsa
ORISTANO. Allarme tubercolosi. Ma è solo una voce senza fondamento che ha rischiato di compromettere il regolare svolgimento delle lezioni nella scuola dell’infanzia di via Campania. È bastata una...
ORISTANO. Allarme tubercolosi. Ma è solo una voce senza fondamento che ha rischiato di compromettere il regolare svolgimento delle lezioni nella scuola dell’infanzia di via Campania. È bastata una voce incontrollata, assolutamente inesatta e non supportata da alcun riscontro, per diffondere la psicosi tra i genitori dei piccoli che frequentano la scuola, tanto che oltre all’intervento della dirigente Graziella Pireddu, si è reso necessario l’immediato chiarimento dell’assessorato comunale ai Servizi sociali.
Ieri mattina, una mamma si è infatti presentata nell’asilo comunale affermando che fosse in corso un’epidemia di tubercolosi, malattia portata nell’asilo da una bambina straniera di origine rom la cui mamma era stata ammalata durante la scorsa primavera.
Il caso era stato accertato dalla Asl a maggio, il campo rom era stato immediatamente sottoposto a controlli estesi a tutti i componenti delle famiglie che vi abitano e nessun altro caso di contagio era venuto alla luce. Da allora, le autorità sanitarie hanno continuamente sottoposto a verifiche l’accampamento per evitare l’insorgere di qualsiasi emergenza, cosa che ha consentito di evitare problemi.
Nonostante questo, si è diffusa la voce infondata di un nuovo contagio che ha costretto la dirigente a scrivere una comunicazione che i genitori hanno potuto leggere all’ingresso della scuola. Nel frattempo erano arrivate tantissime telefonate, mentre il confronto con l’assessore comunale Maria Obinu e con i responsabili della Asl aveva già chiarito che fosse tutto infondato. Lunedì, per cancellare definitivamente ogni dubbio, ci sarà un incontro al quale sono invitati i genitori che potranno apprendere la verità dalla scuola, dalla Asl e dal Comune. Niente tubercolosi, insomma. (e.c.)