La Nuova Sardegna

Oristano

L’ex ministro Ferrero tra gli alluvionati

Il segretario nazionale di Prc a Uras ai sindaci dei comuni colpiti: «Costituite un fronte unico»

01 dicembre 2013
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URAS. «In paese oggi c'è una parvenza di normalità, nelle campagne è un disastro». Al sindaco di Uras Gerardo Casciu non sono state necessarie molte parole per raccontare la situazione del suo Comune dopo l'inondazione della settimana scorsa al segretario nazionale del Partito di Rifondazione Comunista Paolo Ferrero, che ieri mattina, accompagnato dal sindaco di Laconi Paolo Pisu, ha voluto incontrare i sindaci dei comuni oristanesi più colpiti dall'alluvione. «Le strade di campagna non esistono più, le aziende agricole e zootecniche sono isolate e chi dovrebbe darci certezze usa solo il condizionale», gli ha spiegato il primo cittadino sottolineando che «l'unico raggio di sole in queste settimane è stato quello del volontariato». Una critica neanche tanto velata alla pressochè totale assenza dello Stato nel momento più difficile per il paese. Casciu fa anche una prima stima dei danni. «Non meno di quattro-cinque milioni di euro» ha spiegato sottolineando però che sono incalcolabili i danni al territorio, perchè la impressionante quantità di acqua scesa in poche ore sul paese dal Monte Arci si è portata via anche uno strato di almeno 30 centimetri di terra fertile lasciando dietro di sé soltanto desolazione. Sulla stessa linea anche il sindaco di Palmas Arborea Stefania Piras. «È stata un’ esperienza terribile» ha raccontato ricordando che il giorno dell'alluvione il paese si è dovuto arrangiare da solo e che se ricomincia a piovere sarà di nuovo emergenza perchè l'argine che ha ceduto non è stato ancora ricostruito. «Sono venuto per capire a chi devo andare a rompere le scatole per chiedere le cose di cui avete bisogno» ha risposto il segretario di Rifondazione condividendo le indicazioni dei due sindaci e del rappresentante del Comune di Terralba sulla necessità di una esenzione dal Patto di stabilità che consenta ai Comuni di spendere i propri soldi per rimediare ai danni dell'alluvione e di un rinvio dei prelievi fiscali e contributivi per le famiglie e le aziende danneggiate. Agli amministratori che lamentavano la poca chiarezza da parte di Stato e Regione su procedure e tempi dei risarcimenti, Paolo Ferrero ha suggerito infine la costituzione di un coordinamento di tutti i Comuni colpiti dall'alluvione per fare fronte unico a sostegno delle proprie richieste.

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