La Nuova Sardegna

Oristano

Indagini e verifiche sul carico di mais ammuffito

di Elia Sanna
Indagini e verifiche sul carico di mais ammuffito

Il provvedimento della Procura non riguarda la nave Si cerca un magazzino dove custodire il mangime avariato

12 dicembre 2013
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ORISTANO. Verrà sottoposto ai controlli appena possibile il carico di 2000 tonnellate di mais sequestrato martedì sera dagli ispettori del nucleo repressioni frodi del Ministero delle politiche agricole. Il mangime proveniente dalla Moldavia, ancora stipato sulla Erdogan Senkaya, nave battente bandiera turca, è stato acquistato da 180 tra pastori e allevatori sardi non solo della provincia di Oristano ma anche dal nuorese.

La nave turca, dopo aver lasciato la Modavia, ha prima raggiunto Malta per le operazioni di sdoganamento del carico e quindi il porto industriale di Oristano. Nello scalo oristanese è entrata nel tardo pomeriggio di martedì. A quel punto sono scattati i consueti controlli da parte delle autorità competenti. C’erano dei sospetti per alcuni precedenti, con dei carichi sospetti e contaminati, provenienti proprio dai paesi dell’est europeo. Le normative comunitarie prevedono comunque che questi alimenti debbano essere sottoposti agli accertamenti sanitari. Quando gli ispettori del nucleo repressioni e frodi hanno effettuato il controllo, con la collaborazione della guardia di finanza e dell’Agenzia delle dogane, si sono resi conto che il mais presentava segni inequivocabili di alterazione dovuta forse ad un attacco parassitario.

Dopo la segnalazione alla procura della Repubblica di Oristano è scattato così il sequestro del carico. «I nostri ispettori hanno accertato che il mangime presentava delle anomalie – ha confermato il dirigente del nucleo repressioni frodi del Ministero delle politiche agricole di Cagliari, Giovanni Goglia –. Sono stati così raccolti dei campioni che dovranno essere sottoposti alle opportune analisi di laboratorio. Difficile sapere se il mangime presentasse già dall’origine queste anomalie, dovute molto probabilmente a dei parassiti, ad un cattivo stato di conservazione, oppure al viaggio. Dopo l’ispezione abbiamo inviato il rapporto alla magistratura».

La procura della Repubblica ha quindi disposto solo il sequestro delle 2000 tonnellate di mangime e ne ha affidato la custodia provvisoria al comandante della nave turca: «In queste ore si sta cercando un deposito dove trasferire il mangime – ha spiegato il comandante del Porto, il capitano di vascello Rodolfo Rauteri – mentre nessuna decisione della magistratura ha riguardato la nave e quindi il suo armatore. Appena si individuerà il deposito verrà scaricato il mangime e la nave Erdogan potrà riprendere il suo itinerario».

Sarebbe stato un mediatore di Arborea a promuovere l’acquisto del mais moldavo, coinvolgendo per l’occasione 180 allevatori e pastori, residenti nell’Oristanese e nel Nuorese. L’operazione di ricerca degli allevatori sarebbe iniziata all’inizio della scorsa estate con l’intento di risparmiare sull’acquisto del mangime. Il mediatore li avrebbe convinti, in buona fede a quanto pare, ad acquistare con pagamento anticipato il prodotto garantendone la genuinità e l’ottimo prezzo di mercato. Martedì pomeriggio, molti degli allevatori hanno così raggiunto con i camion il porto industriale per recuperare il mais. Dopo il fermo della nave e il relativo sequestro del carico gli allevatori hanno però fatto rientro a casa a mani vuote. Forse tutta la vicenda rischia ora di finire in tribunale. Occorrerà verificare anche se il carico e il trasporto via mare erano coperti dalle assicurazioni come prevedono le normative internazionali.

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