La Nuova Sardegna

Oristano

Amianto senza bonifica, i soldi sono troppo pochi

di Michela Cuccu
Amianto senza bonifica, i soldi sono troppo pochi

Saranno finanziate solo 132 delle 892 domande presentate dai privati La Provincia stanzia un milione ma non bastano per risolvere il problema

04 gennaio 2014
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ORISTANO. Solo una minima parte dei cittadini che avevano chiesto il contributo per lo smaltimento dell’amianto dagli edifici privati, avranno la possibilità di accedere ai fondi messi a disposizione dalla Provincia.

Per l’esattezza soltanto 132 su un totale di 892 sono le domande che sono state inserite nella tranche del finanziamento di circa un milione di euro assegnato alla Provincia dalla Regione. Un numero esiguo, legato alla ristrettezza dei fondi a disposizione, tanto che già qualche mese fa l’assessorato provinciale all’Ambiente aveva inviato solleciti a Cagliari per ottenere più soldi, anche in considerazione del fatto che il territorio dell’Oristanese è probabilmente in Sardegna l’area dove è più forte la presenza di amianto.

Qui infatti, per la precisione a Oristano e Marrubiu, fino alla chiusura avvenuta nei primi anni Novanta con la messa al bando dell’eternit, erano presenti due fabbriche per la produzione di manufatti di amianto. Se poi si aggiunge che è in questa provincia che fino ad ora è stato registrato il maggiore numero di patologie, asbestosi e mesotelioma pleurico, determinate appunto dalle fibre di amianto, il quadro è completo e non certo roseo. Non è una caso che proprio dalla città capoluogo sia iniziato, per primo in Sardegna, il censimento, ancora in corso degli edifici dove ancora è presente l’eternit.

Eternit da rimuovere e smaltire correttamente: pratica piuttosto costosa e proprio per questo motivo sono stati messi a disposizione contributi pubblici. «Il punto è che la stessa normativa è carente: il contributo copre soltanto in parte i costi di smaltimento dell’eternit, ma non, ad esempio, la fase successiva della ristrutturazione», spiega Giampaolo Lilliu, presidente dell’Associazione ex esposti amianto.

E fa l’esempio più comune: una casa con il tetto di eternit. «La copertura va rimossa e la gente ne è perfettamente cosciente, ma non ha i soldi per costruirsene uno nuovo. È facile intuire come le quasi novecento domande di contributo siano una minima parte dell’effettiva esigenza del nostro territorio, costellato di eternit. Se poi consideriamo che di queste domande, solo 132 avranno, il contributo, il quadro è completo. Per questo da anni, sollecitiamo una modifica della normativa».

Eppure una possibilità di aumentare le risorse attualmente a disposizione della Provincia esiste. «Lo stanziamento complessivo potrebbe essere integrato con i fondi avanzati dalla bonifica della discarica di eternit di Masangionis, nel territorio di Arborea. Ci risulta come la Regione da tempo abbia dato il consenso al Comune di trasferirli alla Provincia. – conclude Giampaolo Lilliu –. Di questo parleremo con l’assessore all’Ambiente, Mariella Pani, che si è impegnata a convocare a breve un incontro».

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