La Nuova Sardegna

Oristano

Sacerdoti e laici camminano assieme per le parrocchie

Sacerdoti e laici camminano assieme per le parrocchie

In Cattedrale i trecento delegati del sinodo arborense hanno studiato il percorso per svecchiare la Chiesa

20 gennaio 2014
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ORISTANO. Un sinodo per avvicinare ulteriormente la Chiesa tra la gente. Oltre trecento delegati tra sacerdoti, religiosi, suore, diaconi e laici della diocesi, si sono ritrovati in Cattedrale per «camminare insieme», secondo il significato della parola sinodo, alla ricerca di un nuovo modo di governare, organizzare, far vivere e animare la parrocchia.

La cellula della diocesi è invecchiata: l'età media dei suoi parroci è di oltre 62 anni e le iniezioni di gioventù sembrano difficili, almeno nel breve periodo. L'arcivescovo Ignazio Sanna si prepara a rivoluzionare la cultura teologico-pastorale della Chiesa arborense: «È venuto il momento in cui nelle nostre istituzioni pastorali si deve passare dalla semplice collaborazione di clero e laici alla corresponsabilità dei medesimi», scriveva tre anni fa monsignor Sanna nella lettera pastorale "Una chiamata cambia uana vita". Niente di nuovo, ma il semplice riconoscimento della pari dignità tra laici e preti. Il modo laicale lo indicherà il sinodo che sta costruendo un nuovo modello organizzativo.

Restano le parrocchie, ma si uniscono a formare le unità pastorali. Un sacerdote nel ruolo di coordinatore mette in campo le risorse laiche di piccole parrocchie vicine per gestire la catechesi per i bambini, per gli adulti, la preparazione al matrimonio e al battesimo, visitare gli ammalati e animare la Caritas, conciliare liturgie, evitare inutili doppioni.

Una sola la raccomandazione: i preti fanno il loro mestiere, i laici mettono in campo i loro carismi senza voler scimmiottare o invadere il campo sacerdotale. C'è gloria per tutti. Che la Chiesa arborense abbia bisogno di qualcosa di più di un lifting temporaneo lo dicono i fatti: le sue 85 parrocchie raccolgono 145mila abitanti. Il punto dolente è la forza sacerdotale a disposizione: 98 preti diocesani con l'aggiunta di 9 extradiocesani e 24 frati. Dunque 131 in tutto, di cui solamente 73 attivi nelle parrocchie, cioè dodici comunità sono prive di sacerdote.

Monsignor Ignazio Sanna gestisce l'emergenza: tre preti amministrano tre parrocchie ciascuno, mentre dieci ne seguono due a testa. Solo quindici sacerdoti hanno meno di 40 anni, quattro sono ultranovantenni, ventidue hanno superato le 80 primavere, nove i 75 anni e ventisette sono in pensione o ammalati. Forse anche per questo, l'arcivescovo ha nominato presidente della seconda commissione sinodale Luisanna Usai, insegnante e delegata regionale del Movimento ecclesiale di impegno culturale.

Gli altri presidenti delle tre commissioni sono tutti qualificati esponenti del clero e sono i sacerdoti don Paolo Ghiani parroco di Santa Giusta, don Michele Sau rettore del seminario diocesano e padre Fabrizio Congiu, teologo e parroco di Laconi.

«È ormai giocoforza stabilire concretamente la ministerialità e corresponsabilità dei laici nella gestione della parrocchia», dice l’arcivescovo che rivaluta il ruolo delle donne, le quali, molto spesso, hanno solo il compito di pulire la Chiesa e presiedere la recita del rosario.

Mario Girau

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