La Nuova Sardegna

Oristano

Carrela, il presidente non firma

Carrela, il presidente non firma

Santu Lussurgiu, incertezze sullo svolgimento della manifestazione di carnevale

21 gennaio 2014
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SANTU LUSSURGIU. Torna ad incombere lo spettro dell’incertezza sulla Carrela ‘e nanti. Quando tutto sembrava scivolare sui binari della normale amministrazione e le polemiche che avevano preceduto l’edizione dello scorso anno erano solo un lontano ricordo, tutto sembra essere stato rimesso in discussione dalla decisione di non firmare la richiesta di autorizzazione per lo svolgimento della manifestazione da presentare al Comune, assunta dal presidente dell’associazione cavalieri, Andrea Nughes.

Il motivo della sua decisione, trapelata in queste ore dall’ambiente dei carrelanti, sembrerebbe essere dettata dalle troppe responsabilità che la carica di presidente organizzatore dell’evento comportano. Ma Andrea Nughes non vuole sentire parlare di mancanza di coraggio e voglia di sottrarsi alle responsabilità. «Se fosse stato così – dice il giovane cavaliere – neppure lo scorso anno avrei accettato l’incarico. Tutti sanno che l’accordo stabilito tra noi cavalieri era che l’incarico di presidente venisse ricoperto a rotazione tra tutti i cavalieri iscritti all’associazione che partecipano a Sa carrela e che al momento sono oltre cinquanta. In virtù di quell’accordo ritengo che si debba proseguire sulla linea intrapresa».

Il vero problema rimane quello di stabilire chi sarà disponibile ad accettare, a poche settimane dalla data in cui si svolgerà la manifestazione clou del carnevale lussurgese, l’incarico di presidente dell’associazione cavalieri, e quindi di firmare l’indispensabile richiesta da inoltrare all’amministrazione comunale.

«Nessun problema – dice Andrea Nughes –, in settimana ci riuniremo per definire una rosa di nomi tra i cavalieri disponibili e quindi eleggeremo il nuovo presidente. È giusto che tra tutti i partecipanti alla giostra, a turno ognuno si prenda la giusta dose di onori e di oneri».

Le sue rassicurazioni però non bastano a sgomberare il campo dalle incertezze e c’è chi si lascia sfuggire un laconico: «Tutti questi problemi sono sorti quando sono entrati in gioco interessi economici e imposizioni legislative restrittive – dice un cavaliere –. Assicurazioni obbligatorie e soldi, non fanno certo il bene della manifestazione».

Ma non mancano neppure le critiche all’amministrazione comunale, rea, secondo alcuni cavalieri, di aver fatto troppo poco per risolvere definitivamente il problema dell’organizzazione della manifestazione. (pi.maro.)

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