La Nuova Sardegna

Oristano

Ritrovate le armi rubate a Silì

di Simonetta Selloni
Ritrovate le armi rubate a Silì

Sei fucili e due pistole recuperati a Cagliari dalla Squadra mobile della questura

26 febbraio 2014
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ORISTANO. Sei fucili, calibro 12 e 20, tutti da caccia, e due pistole, una calibro 38 special e una 7,65, avevano preso il volo da Silì, frazione di Oristano, il 13 dicembre scorso. Un altro fucile e un’altra pistola calibro 7,65 invece provenivano da un furto compiuto nel mese di agosto a Sanluri. Tutte le armi sono state recuperate in via dell’Acquedotto Romano, a Cagliari, non lontano dall’Istituto agrario di Elmas. E tutte, secondo il capo della squadra mobile del capoluogo cagliaritano Leo Testa, erano pronte per essere vendute nel florido mercato della criminalità. Sardo o della penisola.

Il denominatore comune per queste armi è che a commettere il furto è stata una banda di alto livello. Professionisti del crimine, che con tutta probabilità hanno agito su commissione. Lo dimostra la capacità d’azione e la preparazione. Le armi rubate a Oristano erano nella via La Maddalena, di Silì, custodite dentro una cassaforte nella camera da letto del titolare di un circolo privato. La casa è circondata da un muro di cinta altro due metri e mezzo. Ma questo aspetto non aveva scoraggiato i ladri, che avevano certamente studiato le abitudini dell’esercente per verificarne l’assenza. Per superare lo sbarramento del muro di cinta, avevano portato una scala; conoscevano il punto esatto in cui erano custoditi fucili e pistole, e per forzare la cassaforte avevano utilizzato uno smeriglio. Un lavoro pulito, per impossessarsi di fucili di grande valore, sopratutto nel mercato clandestino.

Analogamente, lavoro ad alta professionalità anche a Sanluri. Lì i ladri, per portare via un fucile da caccia e una pistola 7,65, si erano curati di recidere i fili del telefono per mettere fuori uso il sistema di teleallarme. E per completare l’opera, avevano utlizzato della schiuma, con la quale avevano neutralizzato il sistema sonoro di allerta. Le armi rubate a Sanluri erano già prive di matricola, quelle portate via da Oristano ancora no.

Tutte le armi sono state trasferite alla Scientifica che le sottoporrà a perizia comparativa. «Ancora è troppo presto per ipotizzarne l’utilizzo o la destinazione, stiamo lavorando con attenzione», ha sottolineato Testa. È da consiederare che i fucili da caccia, doppiette, sovrapposti e semiautomatici, hanno tutti la canna liscia: i colpi esplosi lasciano poche tracce. Ma l’inchiesta è solo all’inizio.

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