La Nuova Sardegna

Oristano

Il feritore in carcere fa scena muta

Il feritore in carcere fa scena muta

Dopo Sartiglia di sangue, caccia agli eventuali complici. Sempre grave il ferito

05 marzo 2014
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ORISTANO. Nulla da dire. Di fronte al giudice per le indagini preliminari, Annie Cecile Pinello, Tiziano Porru si avvale della facoltà di non rispondere e sceglie anche di non rilasciare spontanee dichiarazioni. Alla fine dell’interrogatorio, il suo avvocato Carlo Figus ha però chiesto che venisse revocata la misura di custodia cautelare in carcere e venissero assegnati gli arresti domiciliari al macellaio di 27 anni di Silì, finito dietro le sbarre alcune ore dopo la lite avvenuta in via Duomo.

Il giudice non ha ancora sciolto le sue riserve. Esaminerà meglio gli atti nei prossimi giorni poi darà il suo parere. Per ora tutto sembra fermo alla sera di domenica e alle indagini lampo che hanno consentito alla Squadra mobile di individuare, dopo appena cinque ore, l’aggressore del giovane Alessandro Murru, ventenne di Donigala, colpito almeno quattro volte da Tiziano Porru che brandiva un ferro del mestiere, ovvero un punteruolo di quelli che vengono utilizzati proprio in macelleria. Col punteruolo ha colpito la sua vittima anche al volto, procurandogli la più grave delle ferite, quella che ha causato la perdita dell’occhio.

Sembrerebbe quindi un caso già chiuso e scontato con l’accusa di tentato omicidio che inchioderebbe Tiziano Porru, eppure nelle prossime settimane potrebbero esserci novità e non da poco. Sul registro degli indagati potrebbero infatti finire altre persone. Il pubblico ministero Paolo De Falco, avvalendosi del lavoro della polizia, sta cercando di ricostruire esattamente cosa sia accaduto e non è escluso che le ipotesi di reato diventino anche altre e coinvolgano altre persone. Potrebbe infatti scattare l’accusa di favoreggiamento per qualcuno che avrebbe aiutato Tiziano Porru a dileguarsi dopo aver lasciato in terra Alessandro Murru, in una pozza di sangue.

Ma l’inchiesta punta a far luce anche sul comportamento tenuto dalla vittima e dai suoi amici per capire se si sia trattato di un’aggressione unilaterale oppure ci si sia trovati di fronte a una rissa che avrebbe poi avuto l’epilogo drammatico con le gravissime ferite riportate dal ventenne di Donigala. Se dovessero saltar fuori elementi che confermano quest’ulteriore ipotesi investigativa, sul registro degli indagati potrebbero finire anche altri nomi.

Intanto Tiziano Porru, che ha un precedente per porto abusivo di coltello, attende nella sua cella del carcere di Massama di conoscere la decisione del giudice sulla misura di custodia cautelare. (e.c.)

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