La Nuova Sardegna

Oristano

Pariglie, faccia a faccia tra Fondazione e cavalieri

di Enrico Carta
Pariglie, faccia a faccia tra Fondazione e cavalieri

Dopo il forfait di martedì ieri sera un lungo summit nella sede di via Eleonora Ancora polemiche sulla scelta di non esibirsi per le condizioni della pista

07 marzo 2014
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ORISTANO. Calma piatta in superficie, forti correnti sul fondo. Solo in apparenza la Sartiglia è andata in archivio senza troppi problemi nonostante il gran rifiuto dei cavalieri. Le dichiarazioni di facciata che parlano di un accordo preso dietro le quinte di via Mazzini, dove poi non sono state effettuate le pariglie, non vengono smentite. Ma quella dell’ultimo minuto sarebbe stata, al contrario di quanto raccontano i comunicati, una decisione presa unilateralmente e tutt’altro che concordata. Sono stati quindi i cavalieri a stabilire che non era il caso di rischiare la propria salute e quella dei loro cavalli sullo sterrato trasformato, da pioggia torrenziale e grandine, in una sorta di poltiglia scivolosa che appesantiva e rendeva irregolare il terreno.

L’incontro. Passato il mercoledì delle ceneri, la quaresima per i chiarimenti sembra già finita. Nessuna astinenza e nessun digiuno, ma una riunione convocata d’urgenza per ieri pomeriggio nella sede della Fondazione Sa Sartiglia. È in via Eleonora che organizzatori e cavalieri, rappresentati dai vertici dell’associazione, hanno avuto il faccia a faccia con un solo argomento all’ordine del giorno: la scelta di non correre le pariglie, che non è stata gradita dai responsabili della sicurezza e dalla Fondazione. E, in fondo in fondo, anche dai gremi.

Le polemiche sulla pista. Tutto verte intorno alle condizioni della pista. E in campo ci sono due verità. Ancora ieri, il presidente dell’associazione cavalieri, Giuseppe Catapano, sosteneva che non esistessero le condizioni minime di sicurezza per correre. Sull’altro piatto della bilancia ci sono però le richieste che gli stessi cavalieri avevano fatto agli organizzatori lunedì pomeriggio, ovvero poche ore prima che la giostra si disputasse e quando si sapeva che la pioggia non avrebbe dato scampo. Dopo un confronto e in seguito a quel che era accaduto durante la Sartigliedda, i cavalieri hanno chiesto che venisse gettata altra sabbia in via Duomo e che il percorso per le discese alla stella venisse rifatto. Gli stessi cavalieri, constatato che la situazione in via Mazzini non era così disastrosa, avrebbero richiesto solo alcuni ritocchi alla pista, in particolare nella zona della curva di piazza Mariano. Poi è arrivata altra pioggia e le pariglie non si sono corse.

Il presidente del gremio. Correvano poi voci sul fatto che il gremio di San Giuseppe non avesse gradito troppo la decisione dei cavalieri. Invece, le parole del presidente Francesco Cadoni sgombrano il campo da quest’ipotesi, facendo seguito a quanto già dichiarato proprio dal componidori Emanuela Colombino sin da domenica. «È stata una Sartiglia perfetta – afferma Francesco Cadoni – e il capocorsa è stato bravissimo. Purtroppo contro il vento, la pioggia e la grandine non potevamo combattere. A Emanuela do dieci come voto e ora mi riposo, perché affrontare questi giorni così intensi a ottant’anni, è tutt’altro che semplice». Sui cavalieri e sulla loro decisione non spende una parola, mentre su terzu, Valentina Uda, ribadisce: «I cavalieri hanno deciso all’unanimità e il componidori è stato solidale con loro. Quando la nostra pariglia ha fatto il passaggio al galoppo in via Mazzini ci siamo resi conto che la pista era assai insidiosa e che i rischi erano davvero alti. Abbiamo voluto tutelare noi e i cavalli, perché non era il caso di andare oltre».

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