La Nuova Sardegna

Oristano

Ressa, divieti e tribune irraggiungibili

di Enrico Carta
La stella centrata da Su Componidori: un momento magico per la Sartiglia
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La protesta di un gruppo di spettatori algheresi che non sono riusciti a raggiungere i palchi durante la giostra

11 marzo 2014
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ORISTANO. La polemica non è solo cittadina. La Sartiglia che allarga i suoi confini, si espone anche alle critiche che arrivano da lontano. È il caso del visitatore algherese che, nei giorni scorsi, ha maturato la decisione di scrivere alle forze dell’ordine, alla stampa e persino alla procura della Repubblica per lamentare disservizi e disfunzioni nell’organizzazione. Di fronte si è trovato un muro di persone, informazioni troppo vaghe e i divieti delle forze dell’ordine che gli hanno impedito, assieme ad altre persone, di raggiungere la tribuna per la quale aveva pagato i biglietti.

Stavolta non c’entrano maltempo e pariglie sospese dopo appena due passaggi. La giornata degli spettatori paganti, ma senza possibilità di raggiungere il palco, è stata interrotta molto prima che la giostra si spostasse in via Mazzini. Era l’una e tutto doveva ancora iniziare. Il proscenio è quello di via Duomo, dove il corteo sta per arrivare e la disavventura degli spettatori algheresi sta per iniziare. La prima cosa che fanno, così come descritto nella lettera, è quella di cercare di raggiungere la tribuna. Si trovano dalla parte opposta a quella in cui devono andare e quindi hanno necessità di attraversare il percorso che però, vista l’ora, era off limits in alcuni punti.

E così accade che le forze dell’ordine e gli addetti alla vigilanza, blocchino il passo al gruppetto di spettatori con in mano i preziosi tagliandi da 27 euro per potersi accomodare nella tribuna B, sul lato sinistro di via Duomo. Eppure qualcosa di insormontabile ha impedito loro di arrivare a destinazione. La lettera del dottor Cristiano Lamberti spiega: «Nessuno degli addetti alla vigilanza è stato in grado di darci indicazioni su dove dovevamo passare per accedere alla tribuna. Abbiamo tentato di attraversare dei passaggi che ci venivano indicati come chiusi, perché riservati all’organizzazione o ai mezzi di soccorso e che in seguito venivano regolarmente aperti».

A quel punto è stato necessario cercare una via alternativa, solo che la ressa ha impedito al gruppo di spettatori algheresi di arrivare alla meta. «Quando finalmente – prosegue il racconto – senza alcun aiuto o indicazione siamo riusciti a trovare una strada per accedere alla tribuna, ci siamo trovati imbottigliati in una ressa spaventosa di persone, lungo il marciapiede. Nessun intervento nel tentativo di risolvere la situazione, durata circa un’ora, è stato svolto dagli addetti».

La risposta è del presidente della Fondazione, anche se la questione organizzativa è affidata al Comitato pubblico per la sicurezza di cui fanno parte forze dell’ordine e altri organi tecnici. «Il varco di via Eleonora è chiuso durante lo svolgimento della manifestazione – spiega il direttore della Fondazione, Francesco Obino –, perché non ha di fronte un accesso diretto alla tribuna. Restano di facile accesso quelli di San Francesco e di via Ciutadella. Resta il fatto che molto dipende dal momento in cui gli spettatori giungono sul percorso. È come arrivare in ritardo ad un concerto e pretendere di trovare immediatamente il posto in prima fila».

Ad ogni modo le segnalazioni non arrivano invano. «Cercheremo di migliorare ulteriormente – prosegue Francesco Obino –. C’è da sottolineare che i varchi erano stati indicati nelle piantine informative messe a disposizione dalla Fondazione. Dall’anno prossimo studieremo il modo di garantire un accesso diretto anche da via Eleonora e comunque indicheremo sul biglietto un orario consigliato per prendere posto in tribuna».

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