La Nuova Sardegna

Oristano

L’emergenza post alluvione c’è ancora

Uras, il sindaco Casciu: «Chiedo una deroga al patto di stabilità e poteri straordinari ai primi cittadini»

16 marzo 2014
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URAS. Alla prima missiva di gennaio, Gerardo Casciu non ha ricevuto alcuna risposta. Ma il sindaco di Uras non si perde d'animo e ci riprova, inviando una seconda lettera al nuovo presidente del Consiglio, Matteo Renzi, al neo eletto presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ai ministeri delle Finanze e delle Autonomie regionali, e ai presidenti dell'Anci nazionale e regionale, Piero Fassino e Cristiano Erriu.

«Siamo una piccola Comunità che chiede che vengano rispettati i propri diritti considerato che i doveri e non sono pochi, quando ci vengono richiesti, anche se con grandi sacrifici, però sono onorati» esordisce il primo cittadino, che richiama le figure istituzionali a un atto di responsabilità. Sono quattro i punti di rivendicazione espressi a chiare lettere dal sindaco di Uras.

Anzitutto, per Gerardo Casciu «i Comuni al di sotto dei 5mila abitanti possono e devono stare fuori dal giogo del Patto di Stabilità; e se questo proprio non fosse possibile, cha almeno quei Comuni che non superano i 3mila abitanti siano esonerati dalle regole becere e suicide del Patto di Stabilità».

Il primo cittadino ribadisce un punto già espresso a gennaio, aggiungendo che anche l'arco di tempo per l'esonero dai vincoli del Patto è ben definibile.

Servirebbero, infatti, "almeno due o tre anni» ai Comuni «che hanno subito danni a causa di eventi calamitosi riconosciuti» per rimettete in moto il territorio. Ci sono poi le «risorse proprie del Comune» a essere attualmente non utilizzabili, «come l’avanzo di amministrazione o, se è capiente, il fondo cassa».

Risorse che, «viste le difficoltà nostre e vostre a reperirne di nuove» dovrebbero in realtà essere messe nelle disponibilità di spesa dei sindaci, «libere da lacci e lacciuoli legislativi che ne possano bloccare l’utilizzo per almeno l’80 per cento dell’importo totale certificato e approvato con l’ultimo conto consuntivo» specifica ancora Gerardo Casciu.

L'ultima proposta fatta dal primo cittadino di Uras riguarda la possibilità di riconoscere ai sindaci dei paesi alluvionati «poteri commissariali esclusivamente per interventi di manutenzioni ordinarie e straordinarie dovuti a danni causati dal ciclone Cleopatra o che non possono essere procrastinati ancora, per l’utilizzo delle risorse di cui sopra, per velocizzare le pratiche a livello burocratico e quindi fuori dai canoni normali procedurali per le opere pubbliche».

Una soluzione che, ricorda in chiusura il sindaco di Uras, «è già stata adottata da un decreto del presidente del Consiglio dei ministri in materia di sicurezza nelle scuole». Un modello, quindi, da ripetere con urgenza, di fronte a un’emergenza che continua come quella del post-alluvione.

Caterina Cossu

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