La Nuova Sardegna

Oristano

La Canottieri Sannio protagonista in Umbria

La Canottieri Sannio protagonista in Umbria

BOSA. Remi bosani a gonfie vele negli affollati laghi della penisola, terreno di battaglia sportiva per i migliori atleti italiani del canottaggio. Strappare un risultato fra centotredici società...

12 aprile 2014
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BOSA. Remi bosani a gonfie vele negli affollati laghi della penisola, terreno di battaglia sportiva per i migliori atleti italiani del canottaggio. Strappare un risultato fra centotredici società partecipanti e oltre milleduecento sportivi in arrivo dai migliori circoli remieri d’Italia non era semplice.

Ma la Canottieri Sannio di Bosa ha dimostrato ancora una volta che lo sport praticato tutto l’anno, con gli allenamenti e le gare sul Temo come negli altri specchi d’acqua della Sardegna, dove gli atleti mietono da tempo piazzamenti importanti, uniti a grinta e capacità personali e collettive, possono fare la differenza ben oltre gli angusti confini dell’isola. Così Alessandro Beux, Francesco Paglici, Niccolò Ferralis, Pod Fitzpatrick, Claudia Cabula ed Erica Colomo, scortati dagli allenatori Francesco Mastinu e Giuseppe Sotgiu, tornano certamente soddisfatti e felici dal primo meeting nazionale di canottaggio che si è svolto nei giorni scorsi a Piediluco, in Umbria. Accolti ovviamente dal giubilo degli amici della società remiera bosana, unica ambasciatrice dell’isola sul lago della località vicino a Terni, e dal plauso di una intera città. Quella almeno che segue le vicende sportive dei vari club impegnati su più fronti nello sport agonistico cittadino e planargese. Gli atleti della Sannio di Bosa, infatti, si sono distinti disputando a Piediluco diverse semifinali – già di per se un risultato più che onorevole, alla presenza di atleti di calibro nazionale e internazionale – e raggiungendo il quinto posto nella finale B. Con il quattro di coppia ragazzi composto da Paglici, Beux, Ferralis e Fitzpatrick. Segno che i duri allenamenti in riva al Temo e la preparazione atletica curata dagli allenatori, unita ad una solida gestione societaria, lasciano evidentemente il segno. Anche se sul canottaggio locale pesa, riflesso di tanti altri settori, una generale crisi economica che rende sempre più difficile trovare sponsor e sostenitori privati, considerati gli alti costi di attrezzature e soprattutto trasferte, sempre più spesso a carico degli atleti. Senza contare anche un ulteriore handicap locale.

Se infatti il fiume Temo offre praticamente per tutto l’anno la possibilità di allenarsi o disputare gare, con un evidente ritorno anche turistico per l’economia locale, sullo specchio d’acqua che attraversa la città manca una corsia di allenamento delimitata da boe, simili a quelle utilizzate nelle importanti gare nazionali. Ausilio che darebbe sicuramente una possibilità in più agli atleti locali, magari da collocare in un’ansa del fiume dove non transitano le imbarcazioni da pesca e da diporto. (al.fa)

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