La Nuova Sardegna

MOGORO. Applicata la Tasi anche a Mogoro, tassa che sostituisce la maggiorazione sulla Tares di 30 centesimi di euro a metro quadrato e che di fatto costituisce la reintroduzione dell'Imu per la prima casa. L'amministrazione, per garantire il contenimento dei costi ai cittadini, ha deciso di applicare l’aliquota dello 0,05 per cento. Si tratta di una percentuale bassa che permetterà ai cittadini, a detta dell'amministrazione, di non ritrovarsi un pesante aggravio di tasse sulle tasche. L'aliquota riguarda tutti, ad eccezione di artigiani e commercianti, un accorgimento che ha cercato di salvaguardare e categorie di lavoratori già messe in ginocchio dalla pesante crisi. Inoltre, sono state esonerate dal pagamento della nuova tassa sui servizi indivisibili introdotta dal governo Letta le aree edificabili. La logica seguita è stata quella di evitare il pagamento di servizi a chi ancora non ne usufruisce, non avendo ancora costruito la propria abitazione. Il tributo è stato redistribuito tra il proprietario e l'eventuale inquilino dell'immobile, stabilendo che il 70 per cento del dovuto sia pagato dal proprietario dell’immobile e il restante 30 per cento dall’occupante. Erano stati il 40 per cento dei mogoresi a pagare l'Imu, con versamenti in media pari a 95 euro. Mentre la Tasi sull’abitazione principale determinerà un versamento medio di 31 euro. Per farsi un’idea su quanto si pagherà, sul sito del Comune è disponibile una tabella esemplificativa. Una prima casa con una rendita catastale di 260 euro, per esempio, determinerà una pagamento della Tasi di circa 10 euro. Mentre la stessa rendita ha determinato un’esenzione dell’Imu sulla prima casa. Invece, una rendita catastale di 464 euro, determina una Tasi di 39 euro a fronte di un’Imu di 96 euro laddove non ci fossero figli sotto i 26 anni. Con una rendita catastale più alta, infine, pari per esempio a 700 euro, la Tasi dovuta sarà di 58 euro. Si pagava di più con l’Imu, arrivando a 246 euro, in assenza di figli a carico.

Caterina Cossu