La Nuova Sardegna

Oristano

Uras, sul dopo alluvione volano le accuse in aula

di Caterina Cossu

Consiglio comunale incandescente per la discussione sulla gestione degli aiuti L’opposizione parla di favoritismi a parenti e il sindaco minaccia querele

20 aprile 2014
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URAS. Se non si è arrivati alle mani, poco ci è mancato. Chi ha assistito all’ultima riunione di consiglio comunale ha riferito di un clima incandescente, dove si è passati dalle urla per arrivare agli insulti personali. A far scattare un vero e proprio putiferio è stata la denuncia da parte della minoranza di una serie di presunte irregolarità da parte dell’amministrazione nella gestione degli aiuti per gli alluvionati, contenuta in una interrogazione presentata tempo fa dalla Civica per Uras e collocata all’ultimo ordine del giorno.

Dopo la discussione su un bilancio definito “scarno e snello” dal sindaco Gerardo Casciu, ma che la minoranza ha definito puramente “tecnico”, si è arrivati all’interrogazione. La minoranza ha chiesto di conoscere anzitutto i movimenti delle entrate e uscite relativi al conto corrente aperto dal Comune per gli alluvionati. Nonché l’elenco esatto di quante cose siano arrivate in Comune, secondo quali criteri e a chi siano stati smistati. Contattato nel giorno successivo al Consiglio, il primo cittadino non ha voluto rilasciare dichiarazioni perché “i fatti successi sono gravi e sarebbe stato necessario essere presenti”. Durante l’assemblea pubblica, tuttavia, il sindaco avrebbe negato alla minoranza l’accesso agli atti in virtù della legge sulla privacy, adducendo il fatto che molti dei donatori avrebbero preteso sul momento di rimanere anonimi.

Il capogruppo di minoranza, Aldo Rizzetto, ha poi riportato durante l’assemblea «circostanze segnalate da molti cittadini o apprese da poche carte in nostro possesso». E ha chiesto per esempio «com’è possibile che si abbia una bolla in entrata per 10 quintali di grano da semina, ma il Comune ne redistribuisca ben 30, senza indicare da dove provengano gli altri 20».

Senza contare poi, ha aggiunto Rizzetto, che «nel caso specifico, il grano è andato ad allevatori che avevano già ricevuto dei mangimi».

Ma il punto che ha fatto scattare le minacce di querela da parte del primo cittadino alla controparte nei banchi dell’opposizione è stato un altro. La minoranza ha, infatti, lamentato che «nella gestione degli aiuti, sin dai primi attimi, il sindaco ha incaricato dello smistamento parenti suoi, del vice sindaco Bruno Spanu e dell’assessore Emanuele Cotza».

E ha aggiunto il consigliere Antonello Melis, esprimendo il pensiero di tutto lo schieramento: «Noi contestiamo la scelta a prescindere, non è etico né opportuno coinvolgere i parenti nella gestione di un’emergenza di tale portata o di qualsiasi cosa che riguardi il Comune, tralasciando la richiesta di collaborazione agli altri consiglieri ovvero ai responsabili dei servizi, che sarebbero le persone più titolate per una tale circostanza».

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