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Parapetto crollato, dopo sei anni è ancora polemica

FORDONGIANUS. Un incidente automobilistico lungo il tratto della provinciale 23, l’urto violento di un veicolo e il crollo del parapetto che fungeva da barriera protettiva su un burrone. Sei anni...

27 luglio 2014
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FORDONGIANUS. Un incidente automobilistico lungo il tratto della provinciale 23, l’urto violento di un veicolo e il crollo del parapetto che fungeva da barriera protettiva su un burrone. Sei anni dopo il varco sul fiume Tirso c’è ancora. Questa la versione dei fatti riportata nell’interpellanza presentata dal capogruppo del Pd in consiglio provinciale, Gian Battista Ghisu, per reclamare il ripristino del muro di contenimento e la riparazione della sede stradale. «La Provincia ha l’obbligo di provvedere al ripristino delle condizioni di sicurezza e invece non si è neppure degnata di mettere barriere provvisorie», attacca l’esponente del centrosinistra. Il consigliere chiama in causa l’assessore alla viabilità estendendo le critiche a tutta la rete viaria dell’Oristanese, che a suo dire versa in buona parte in pessime condizioni. Affermazioni che hanno provocato la reazione del titolare dell’assessorato competente. Gianni Pia ricorda che i lavori di manutenzione furono avviati dall’ente intermedio diversi anni fa ma che furono bloccati dalle forze dell’ ordine perché eseguiti senza il benestare della Sovrintendenza. Allora si parlò di manufatto di epoca romana ma l’amministratore provinciale confuta la datazione asserendo che il parapetto non ha alcun pregio storico o architettonico.

E quanto alle accuse sullo stato della viabilità oristanese «Nonostante abbia appaltato e consegnato lavori per la sicurezza per 35 milioni di euro, la Provincia non può eseguirli perché il governo da tre anni impedisce di spendere le risorse di bilancio».

Nella polemica interviene anche il sindaco Serafino Pischedda, che più volte aveva sollecitato la sistemazione del parapetto «L’assessore sa bene che sono tutelate anche costruzioni del 1904 inserite in un certo contesto urbanistico, come il muro in questione» esordisce riferendosi ai dubbi sollevati da Pia sui vincoli che gravano sul manufatto.

«Piuttosto guardi in che condizioni sono le strade del territorio e la via d’accesso allo stabilimento termale, percorse ogni anno da 30mila automobilisti».(mac)

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