La Nuova Sardegna

Oristano

Rifiuti, il coordinatore nel mirino degli incendiari

di Elia Sanna
Rifiuti, il coordinatore nel mirino degli incendiari

Attentato nel quartiere di Torangius contro la Nissan di Paolo Munini «Se qualcuno ha dei problemi con me, avrebbe potuto parlarmene»

17 giugno 2015
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ORISTANO. I piromani sono tornati in azione ad Oristano, ed ancora una volta hanno colpito nel popoloso quartiere di Torangius. L'obiettivo degli attentatori è stata questa volta l'auto di Paolo Munini, 56 anni, molto noto in città, uno dei coordinatori della società “Ecologica” di Villacidro, che gestisce nel capoluogo il servizio di raccolta dei rifiuti.

Le fiamme hanno causato ingenti danni alla Nissan Qasqai, nonostante il tempestivo intervento dello stesso proprietario, prima, e dei vigili del fuoco, subito dopo.

È accaduto tutto qualche minuto prima delle 23,30 in via Verga, una delle vie che si affacciano di fronte alla chiesa di San Paolo. Si è sentito un boato e poi dal cofano dell'auto si sono sviluppate le prime fiamme: «Non solo io, ma mezza via ha sentito quel forte scoppio. Poi abbiamo visto le fiamme – ha raccontato Paolo Munini –, sono uscito immediatamente da casa ed, insieme ai vicini, che devo ringraziare, ho cercato di spegnere le fiamme. Non abbiamo potuto fare più di tanto purtroppo. Le fiamme erano alte ed avevano interessato il cofano motore».

Pochi minuti dopo in via Verga sono arrivati i vigili del fuoco del Comando provinciale. Gli uomini del 118 si sono messi subito al lavoro e in tempi rapidissimi hanno spento le fiamme e messo in sicurezza anche la altre auto parcheggiate accanto. Come detto, però, i danni sono ingenti anche se ancora in fase di quantificazione.

Sul posto sono arrivati anche i carabinieri della Compagnia di Oristano per le opportune indagini. Sulla base delle informazioni fornite dai vigili del fuoco, l'incendio è di certo doloso. I carabinieri hanno infatti sequestrato una bottiglia che conteneva probabilmente della benzina utilizzata per innescare le fiamme. Il proprietario dell’auto ha dichiarato ai militari di non saper fornire elementi utili ai fini delle indagini. «Come ho detto ai carabinieri – puntualizza Paolo Munini, ancora provato per l'attentato subito – non so spiegarmi quanto è accaduto, non ho proprio idea, Non saprei che dire. Non so cosa pensare. Forse se mi contattavano, avremmo potuto parlare. Magari bere un bicchiere assieme. Perché questo?» Paolo Munini non aggiunge altro, ma quanto accaduto lo ha amareggiato, come si può cogliere bene dal suo stato d'animo.

I carabinieri ora stanno svolgendo gli opportuni accertamenti per fare luce sull'attentato. Ci sono due recenti episodi nello stesso quartiere e con le stesse modalità di quelle messe in atto la notte scorsa. Pochi mesi fa era stata date alle fiamme l'Alfa di un disoccupato e poi la Citroen di un’imprenditrice.

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