La Nuova Sardegna

Oristano

ENTI PUBBLICI, SERVE TAGLIARE A OLTRANZA?

di ENRICO CARTA

di ENRICO CARTA Ci è stato ripetuto sino alla nausea che la spesa pubblica era fuori controllo; che tagliarla era l’unica ricetta possibile, una medicina necessaria che ci avrebbe riportato a galla....

06 dicembre 2015
3 MINUTI DI LETTURA





di ENRICO CARTA

Ci è stato ripetuto sino alla nausea che la spesa pubblica era fuori controllo; che tagliarla era l’unica ricetta possibile, una medicina necessaria che ci avrebbe riportato a galla. Poi succede che ti accorgi di andare sempre più a fondo quando ti scontri con i numeri e allora più di un dubbio ti assale. Anche questa settimana il territorio oristanese, di numeri, ne ha dati tanti e sono serviti per scoprire ancora una volta, l’ennesima, che i conti non tornano. Così, mentre l’osservatorio JobPricing ci comunica che la provincia, o meglio la zona che un tempo era contenuta nei confini della provincia ora defunta e commissariata, è al terzultimo posto tra le province italiane per la retribuzione degli stipendi con 22.992 euro all’anno di media, si scopre che nemmeno la scure, nemmeno la mannaia, nemmeno la ghigliottina bastano per riportarci a galla.

Proprio dalla Provincia intesa come ente arrivano numeri che, quanto meno devono far riflettere, tanto che viene da porsi più di una domanda. È davvero la ricetta giusta quella di tagliare i servizi a raffica? Siamo davvero sicuri che gli sprechi si annidino la dove ci dicono? Siamo sicuri che sia davvero tutta colpa del passato? Dei padri che hanno fatto le cicale e costringono i figli a vivere peggio delle formiche, visto che non riescono a mettere da parte le provviste per svernare?

Per esempio, l’amministratore straordinario della Provincia Massimo Torrente e, negli ultimi mesi del suo mandato l’ex presidente della Giunta Massimiliano De Seneen, si sono impegnati per “segare” le spese considerate inutili. La Provincia, che intanto non ha più consiglieri a cui pagare il gettone, si è tirata fuori da qualsiasi società partecipata che avesse un costo. Ha ridotto drasticamente la spesa generale per il funzionamento dell’ente, partendo dalle fotocopie per finire coi telefoni. Ha dismesso il parco auto e preso altre decine di provvedimenti tra cui l’eliminazione di consulenze esterne e di lavori affidati al di fuori del personale dell’ente.

Risultato? Il Patto di stabilità non verrà comunque rispettato, anzi verrà sforato per 8 milioni 144mila euro e spiccioli. E allora serviva cancellare la Provincia. Per ora gli unici effetti che si sono visti, fermo restando un debito gigantesco come negli anni precedenti alla spending review, sono i servizi (indispensabili, ma che importa?) che spariscono. Si arriva così a dei paradossi clamorosi come quello della strada che collega il capoluogo alla Planargia, la famosa 292. A Donigala, frazione di Oristano attraversata dalla 292, la situazione è la seguente: la strada è dissestata e servirebbero dei lavori urgenti, ma gli unici soldi che oggi il Comune (altro ente che non naviga certo nell’oro) ha a disposizione sono quelli per dipingere sull’asfalto un bel cerchio con in evidenza il limite di velocità a 30 chilometri orari.

In Primo Piano
Il dramma

Lei lo aveva denunciato per stalking, lui cerca di ucciderla travolgendola con l’auto: grave una donna a Carbonia

Le nostre iniziative