La Nuova Sardegna

Oristano

Ghilarza, la battaglia di Erminio Vaccaro continua

GHILARZA. «La Asl si è mai chiesta perché da un anno non ritirassi più le mascherine dal deposito farmaceutico? Non erano adatte, lo facevo presente da tre anni ma inutilmente». Le spiegazioni date...

03 maggio 2016
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GHILARZA. «La Asl si è mai chiesta perché da un anno non ritirassi più le mascherine dal deposito farmaceutico? Non erano adatte, lo facevo presente da tre anni ma inutilmente». Le spiegazioni date dall’azienda sanitaria oristanese sui ritardi nelle forniture di maschere idonee all’ ossigenoterapia non hanno convinto Erminio Vaccaro. L’uomo è affetto da una forma di cefalea invalidante che l’ha costretto a lottare con le unghie e con i denti prima di ottenere le cure domiciliari gratuite, concesse nel 2013 dopo la mediazione del presidente Napolitano. Una vittoria monca secondo Erminio Vaccaro, che contesta alla Asl di non avergli concesso tutto ciò che gli spetta di diritto. «Da un anno mi compro le mascherine perché quelle dell’Asl 5 non sono idonee. E che non vanno bene lo aveva attestato la neurologa già tre anni fa. Gli ausili forniti non erano adatti: non aderivano alla pelle e si disperdeva il 90 per cento dell’ossigeno».

Il paziente racconta che neppure l’impegno profuso dalla specialista e l’interessamento e la disponibilità sempre dimostrati dal commissario e dal direttore dell’Asl 5 sono serviti a cambiare le cose: «Mi sottopongo alla visita di revisione ogni tre o quattro mesi. A ogni seduta la neurologa certificava che le mascherine non fossero adatte al mio caso ma non cambiava nulla. Qualche tempo fa sono riuscito a individuare il modello specifico, la neurologa si è subito attivata per farmi collaudare i campioni e disporre l’ordinativo. A quel punto ho pensato che presto avrei ricevuto gli ausili giusti». L’attesa, invece, è durata fino a oggi: «Non è vero, come dicevano dagli uffici amministrativi di Ghilarza, che fossero arrivate le forniture e che i codici fossero sbagliati, non è mai arrivato niente» sostiene Erminio Vaccaro. «E non è vero che è stata fatta un’asta perché c’è un’unica azienda in Italia che produce quegli ausili specifici. Quello che mi preme dire - ha dichiarato l’uomo - è che loro non si perdono in una sola cosa ma in tutto. Ho avuto una trombosi, mi è stata prescritta una calza elastica ma prima di averla in dotazione dalla Asl ho aspettato cinque mesi, nel frattempo l’ho comprata perché era urgente. E che dire della risposta data a mia moglie dagli uffici di Ghilarza quando ha chiesto i prelievi ematici a domicilio per me, che ho nove patologie? Le hanno detto che siccome ero giovane potevo andarci con le mie gambe!»

Secondo i tempi preventivati dall’Asl le maschere dovrebbero essere consegnate dal fornitore entro questa settimana. Dalla direzione hanno dato la massima disponibilità a incontrare il paziente, che sarà invitato a breve per cercare soluzioni al suo caso.

Maria Antonietta Cossu

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