La Nuova Sardegna

Oristano

La Tela presentata nel museo diocesano

La Tela presentata nel museo diocesano

Il dipinto realizzato a Massama visitabile con un percorso multimediale sino al 18 agosto

30 luglio 2016
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ORISTANO. Nei locali del museo diocesano arborense in piazza Duomo, esposta da giovedì e sino al 18 agosto, “La Tela”, il dipinto di due metri per cinque realizzato da Salvatore Garau insieme a tre detenuti della casa di reclusione di Massana durante le riprese dell'omonimo film per la regia di Salvatore Garau e la fotografia di Fabio Olmi. L'inaugurazione è avvenuta giovedì scorso alla presenza dello stesso Salvatore Garau, di Fabio Olmi, direttore della fotografia, di Pier Luigi Farci, direttore della Casa di Reclusione, e di Davide Pia, Mauro Porcu, Simone Niola, Giovanni Corodda, Carlo Usai e Marco Palumbo, i detenuti che hanno partecipato alla realizzazione del dipinto e del film. Durante l'esposizione si potranno ascoltare alcuni brani del film: Stabat Mater (tradizionale, arrangiamento Gian Paolo Mele) coro Maurizio Carta; Flow my tears (John Dowland) arrangiamento e chitarre Francesco Zago, mezzosoprano Rachel O'Brien; La Tela (Andrea Cutri, Salvatore Garau) chitarra Andrea Cutri.Un'esperienza unica, sia per i carcerati sia per lo stesso artista Salvatore Garau, che ha affrontato la reale e inaspettata crisi che nel suo intimo è nata dal condividere e dipingere con uomini non propriamente pittori e non propriamente liberi.

«L'idea di dipingere una grande tela all'interno di un carcere di alta sicurezza – ha detto Garau – è stata per me una sfida e un’esperienza unica che mi ha assorbito totalmente sin da subito. Il progetto iniziale, durante le riprese del film, ha subito diverse e decisive modifiche. La Tela, ancor prima che un progetto creativo, è stato un equo dare e avere fra chi per la società è libero, e chi non lo è. Una differenza che tuttavia si annulla quando a dominare è l’arte. Uno scambio di energie che è avvenuto sulla superficie bianca di una grande tela».

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