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La replica

Consulente condannata a Oristano: «Sentenza ingiusta, farò appello»

di Enrico Carta

	Il tribunale di Oristano
Il tribunale di Oristano

Gabriella Addari: «Non ho truffato nessuno, è un passo indietro per la professione di tutti i patrocinatori stragiudiziali»

30 ottobre 2024
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Oristano Poche ore per incassare il colpo e la voglia di non fermarsi qui. La consulente Gabriella Addari, che gestisce una società di pratiche per risarcimento danni da colpa medica e da incidenti stradali, sceglie di esternare tutto il suo dissenso verso la condanna a due anni e otto mesi pronunciata oggi, mercoledì 30 ottobre, dal tribunale di Oristano che l’ha ritenuta colpevole di truffa, tentata truffa, appropriazione indebita ed esercizio arbitrario della professione forense. Secondo l’accusa, si sarebbe finta avvocata per incassare i soldi, ma le pratiche non sarebbero mai state portate avanti. Durante il processo, assistita dall’avvocato Massimiliano Ravenna, la consulente si è difesa producendo documentazione, testimonianze, chat e conversazioni, negando infine di aver mai commesso quei reati. Di fronte però al pronunciamento della giudice Cristiana Argiolas che ha dato ragione ai pubblici ministeri Andrea Chelo e Daniela Muntoni ha scelto di rilasciare una dichiarazione: «Si tratta di una sentenza che mette in seria difficoltà tutti i patrocinatori stragiudiziali che come me si sono occupati e si occupano di infortunistica stradale, attività che ricordo ai pubblici ministeri del tribunale di Oristano, è regolamentata dalla legge numero 4 del 14 gennaio 2013. Anche il mio legale ha sostenuto che se aderissimo alla tesi del pubblico ministero non rimarrebbero margini di operatività per la nostra professione, da me esercitata negli ultimi venti anni in quanto, così rappresentata, diverrebbe attività esclusiva degli avvocati. Ovviamente non arretrerò di un solo passo e questa sentenza verrà assolutamente appellata».

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