La Nuova Sardegna

Pochi alunni, a rischio l'istituto comprensivo di Osilo

Mario Bonu

Trecento studenti non sono sufficienti per sopravvivere, la chiusura è dietro l'angolo

09 novembre 2008
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 OSILO. Saranno molti i comuni sardi a pagare un prezzo amaro alle politiche di tagli sulla scuola, contenute negli ultimi provvedimenti del governo. Fra questi, a meno di novità che ne possano mutare i destini, anche Osilo che, a una decina d'anni dalla sua riconquista, rischia di perdere di nuovo, e stavolta in via definitiva, l'autonomia della sua istituzione scolastica. L'istituto comprensivo di Osilo, infatti, galleggia ormai da alcuni anni intorno alla fatidica soglia dei 300 alunni, prevista per i comuni montani dal Dpr 233/98, che finora ne ha garantito la sopravvivenza. La botta finale ora potrebbe arrivare con l'articolo 3 del decreto 154/2008, firmato dal ministro alla Pubblica istruzione Gelmini.

 Un articolo "introdotto di soppiatto", sostengono molti, in un provvedimento sul contenimento della spesa scolastica, con l'obbligo per regioni ed enti locali a completare i piani di ridimensionamento delle istituzioni scolastiche, che devono "essere in ogni caso ultimati in tempo utile per assicurare il conseguimento degli obiettivi di razionalizzazione della rete scolastica previsti dal presente comma, già a decorrere dall'anno scolastico 2009/2010 e comunque non oltre il 30 novembre di ogni anno", potrebbe portare, a meno di novità dell'ultima ora, alla chiusura definitiva per le piccole istituzioni scolastiche.

 Per questi motivi è sceso in campo il sindaco di Osilo, Nanni Manca (nella foto), intenzionato a difendere in tutti i modi possibili la sopravvivenza dell'istituto comprensivo. Con una nota al presidente della Provincia, Alessandra Giudici, e all'assessore della Pubblica Istruzione, Laura Paoni, in vista della Conferenza provinciale sul piano di dimensionamento, il primo cittadino chiede una forte azione dell'ente locale a difesa delle istituzioni scolastiche, soprattutto dei piccoli comuni.

 Premesso che «il decreto legge del governo - scrive Nanni Manca -, ha definito non legittimate a funzionare come istituzione autonoma le scuole che non raggiungono i 500 alunni - si tratta di sopprimere entro il prossimo dicembre 2.590 scuole in tutta Italia - e considerato che tali provvedimenti determineranno la totale cancellazione delle istituzioni scolastiche dal territorio che amministro; verificato che la Regione Sardegna ha potestà a legiferare in materia di istruzione e formazione professionale; verificato inoltre che giace in commissione cultura del consiglio regionale il disegno di legge 227 "Principi e norme per l'educazione, l'istruzione e la formazione professionale", approvato dalla giunta regionale il 3 maggio 2006; constatato che il disegno di legge prevede al comma 1 dell'articolo 12 che la Regione, nell'ambito delle proprie competenze, indirizza e coordina la programmazione della rete scolastica regionale, stabilisce i criteri per l'organizzazione, compresi i parametri dimensionali delle istituzioni scolastiche autonome e, nei limiti delle disponibilità, le risorse umane e finanziarie; definisce la suddivisione del territorio regionale in zone coerenti con l'ambito territoriale delle province e funzionali al miglioramento dell'offerta formativa"; tutto quanto sopra premesso, il sindaco di Osilo propone «un'azione di protesta (e di proposta) presso la presidenza del consiglio regionale affinché il disegno di legge sulla scuola sia portato in aula e approvato in tempi brevissimi. Del problema - aggiunge il sindaco Nanni Manca - verrà investito anche il consiglio regionale delle autonomie (di cui il sindaco di Osilo fa parte), perché si attivi presso la commissione consiliare competente affinché venga ripreso e portato a conclusione quanto prima l'esame del disegno di legge sulla scuola».

 Con la spranza che da esso discendano novità positive per le scuole dei piccoli comuni.
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