La Nuova Sardegna

Berlusconi insiste: la Rai mi attacca

Pietro Criscuoli
Berlusconi insiste: la Rai mi attacca

Franceschini: mette il bavaglio ai media, a settembre sarà mobilitazione

11 agosto 2009
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ROMA. Voleva vendere villa Certosa, la sontuosa residenza in Sardegna, ma alla fine Berlusconi ci torna. Ieri arrivo blindatissimo all’aeroporto di Olbia (con i giornalisti identificati dai carabinieri) e via verso il villone delle meraviglie e delle mille chiacchiere. Ieri sera festa di compleanno per Marina, la primogenita. Ma prima di chiudersi nel buen retiro, Berlusconi semina petardi con la miccia accesa.

Una Rai da cambiare
. «Sulla Rai ho avuto modo di dire quello che pensa la maggioranza degli italiani e cioè che è inaccettabile che la televisione pubblica, che è pagata con i soldi di tutti, sia l’unica tv pubblica a essere sempre contro il governo». Parole di ieri mattina in un’intervista al Gr1, con un tentato coinvolgimento del Pd: «La sinistra dovrebbe apprezzare che questo governo dica che la Rai non deve attaccare nessuno, né il governo, né tantomeno l’opposizione». Già che c’è, altra botta al quotidiano ‘la Repubblica’: «Parla anche di servizi segreti deviati, ma a me pare che di deviato qui ci sia solo certo giornalismo».

Cambieremo il processo penale
. Con la ripresa dell'attività politica a settembre «porteremo a termine la riforma del processo penale», assicura il Cavaliere. Il che significa, secondo il testo del governo, porre più limiti al pubblico ministero (che «non può più prendere cognizione diretta delle notizie di reato. Si limiterà a riceverle dalla polizia giudiziaria». Nonché «un maggiore controllo sulle richieste di emissione di provvedimenti cautelari formulate dal pm»); più facilità nella ricusazione di giudici che hanno espresso opinioni politiche; divieto di uso delle notizie di reato non iscritte nei registri. E altre misure che, secondo il Pd e l’Idv, limitano fortemente la libertà d’indagine della magistratura, anche perché la riforma spunterà fuori insieme alla legge che vuole ridurre l’uso e la pubblicazione delle intercettazioni.

Non si preoccupi dell’opposizione
. Sulla Rai arriva la replica di Dario Franceschini, segretario Pd: «Preferisco un servizio pubblico che ha l’autonomia di criticare sia il governo che l’opposizione. Berlusconi pensa di mettere il bavaglio alla stampa che gli dà fastidio ed al servizio pubblico televisivo, che si sta comportando come un giornale libero in un paese libero». «Berlusconi vorrebbe - aggiunge il leader del Pd - un codazzo di persone che applaudono quando passa e non hanno la possibilità di criticare l’azione sua e del Governo: questo è inaccettabile ed è il motivo per cui il Pd proporrà a tutta la società civile, indipendentemente dal colore politico di appartenenza, di mobilitarsi a settembre per difendere la libertà di informazione nel nostro paese».

Non si può raccontare solo sogni
. Emma Bonino, leader radicale, critica l’idea di Berlusconi di avere tg che raccontano solo realtà da sogno, problemi spariti e soggeti sociali svaniti. Però attacca anche la logica del Pd, che difende il suo orticello in Rai: «Su Rai3 da una parte si mantiene un ghettino, e per decidere chi lo governa si aspetta il congresso Pd e chi diventerà segretario. Ma in fondo è sempre stato così. Oggi nel deserto provocato dalla lottizzazione Berlusconi la fa da padrone».
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