La Nuova Sardegna

Berlusconi, altre promesse "La Sassari-Olbia si farà"

Giampiero Cocco
Berlusconi, altre promesse "La Sassari-Olbia si farà"

«La Sassari-Olbia si farà e nei prossimi 5 anni verranno investiti 3,8 miliardi nelle infrastrutture dell’isola». Berlusconi, a Olbia per un convegno sul trasporto aereo, rilancia le vecchie promesse. Ma il Pd non ci crede: «Tremonti ha già destinato quei soldi alla sanità», afferma Calvisi. E Bruno: «Se si vuole fare la strada si porti subito la delibera al Cipe»

29 novembre 2009
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OLBIA. «La Sassari-Olbia si farà, così come verranno investiti nell’isola, nei prossimi 5 anni, 3 miliardi e 800 milioni in infrastrutture pubbliche. E la Sardegna è anche la prima delle regioni italiane ad aver approvato il “piano casa” varato dal Governo, per investire sul mattone gli 86 miliardi di risparmi degli italiani non intaccati dalla crisi economica». Lo dice Silvio Berlusconi.

Il presidente del consiglio è giunto ieri nell’isola alle 11,30 in punto accolto, sul blindatissimo piazzale di Eccelsa - il terminal dei voli privati dell’aviazione generale dell’aeroporto Costa Smeralda -, dagli applausi di un gruppo di giovani aderenti ai circoli Pdl di Gallura e Barbagia.

Sotto la scaletta lo attendevano il presidente dell’Enac Vito Riggio e quello di assoaeroporti Fabrizio Palenzona, a Olbia per illustrare l’investimento di 1,2 miliardi di finanziamenti comunitari, governativi e regionali negli aeroporti del Mezzogiorno. Un impegno economico e lavori che, in cinque anni, hanno cambiato il volto degli aeroporti del sud, da Bari a Brindisi, passando per Catania, Cagliari e Olbia. «Scali che non hanno nulla da invidiare ai paesi comunitari. Una aerostazione come questa per i voli privati non credo esista in nessuna parte d’Europa» ha detto il premier, che ha poi sollecitato la Regione sarda a impegnarsi per risolvere il problema della stagionalità. «La stagione turistica è troppo limitata nel tempo. Io non ho mai messo il cappotto nell’isola nemmeno nei giorni centrali dell’inverno».

Ad aprire il convegno era stato l’assessore regionale alla Programmazione e bilancio Giorgio La Spisa, che, intervenendo a nome del governatore Ugo Capellacci, assente (come il principe Karim Aga Khan) per una leggera sindrome infuenzale, ha spiegato che agli aeroporti sardi «sono stati assegnati circa 95 milioni di euro: 30 milioni per Cagliari, 16 per Alghero e 48 per Olbia».

L’assessore ha dato atto al «governo del costante sostegno nell’affiancare la Sardegna e, in particolare, al presidente Berlusconi per gli impegni presi». Giorgio La Spisa ha annunciato il tavolo di confronto Governo-Regione Sardegna per seguire i problemi isolani. L’assessore ha citato l’intesa siglata a ottobre, che ha aggiornato il quadro programmatico delle infrastrutture strategiche, con una previsione di investimenti superiore ai 3,8 miliardi di euro. Di infrastrutture aeroportuali e dello snellimento delle procedure per intervenire nella modernizzazione hanno invece parlato il presidente dell’Enac Vito Riggio e quello di Assoaeroporti Fabrizio Palenzona.

Berlusconi ha parlato di Alitalia, soddisfatto che la compagnia aerea, grazie al suo veto «è rimasta italiana e porterà il business italiano in giro per il mondo» e dell’imminente accordo internazionale con vettori russi per gestire tratte internazionali. Poi, dopo aver sciolto il ghiaccio confessando di aver avuto l’idea di presiedere il casting per le hostess, si è lanciato nelle sue proverbiali barzellette. Una battuta l’ha anche dedicata alle pretese economiche della ex consorte riferendosi al robusto (e ottima forchetta) presidente di Assoaeroporti Fabrizio Palenzona: «Con quello che chiede non mi potrò più pemettere il lusso di invitarti a cena».

E sempre in tema di aerei ha raccontato quella di un Berlusconi che, salito su un volo Alitalia, cerca l’approccio con una bionda che legge un libro. «Cosa legge, signorina?» chiede il premier. «Un libro sull’amore, che spiega il romanticismo dei napoletani e la prestanza sessuale degli arabi», risponde. «Allora permetta che mi presenti: sono Mohamed Esposito». Il premier si è quindi rivolto al vescovo di Tempio, Sebastiano Sanguinetti, dicendogli: «Più tardi, eminenza, vengo a confessarmi».
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