La Nuova Sardegna

Energia, "Nuova centrale eolica in mare a Cagliari"

Pier Giorgio Pinna
Energia, "Nuova centrale eolica in mare a Cagliari"

Denuncia di Pili, nasce coordinamento degli operatori sardi di fonti rinnovabili. Un altro progetto nel golfo di Cagliari. Chieste modifiche alle linee guida regionali

30 aprile 2010
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ROMA. Nell’isola infuria la bufera sulle wind farm. Non cessano le polemiche sulle fonti energetiche, che vedono in campo gli operatori sardi in difesa dei mini e medi impianti basati sulle rinnovabili. E non si attenua neanche l’opera di denuncia del deputato Mauro Pili contro le mega-iniziative per l’eolico off shore. Stavolta l’esponente del Pdl, che è stato presidente della Regione prima di Renato Soru, punta l’indice su un altro progetto che riguarda il sud dell’isola. Più esattamente, l’area di fronte a Cagliari e la costruzione di una nuova centrale in mare.

Idea che avrebbe dovuto essere già stata bloccata in partenza dalla nascita di Sardegna Energia, la società che la Giunta Cappellacci ha costituito per ogni programma sulle risorse alternative. Ma che secondo il parlamentare del centrodestra starebbe proseguendo l’iter. Tanto da spingerlo a presentare un’interrogazione urgente. Tutto mentre alla Regione si apre un ulteriore fronte su fotovoltaico e termodinamico.

«C’è un assalto in piena regola al golfo di Cagliari da parte dei signorotti dell’eolico in trasferta sui nostri mari», tuona Pili. Stando al deputato ci si troverebbe di fronte «a una provocazione senza precedenti», dato che la società responsabile del progetto, la Energia eolica offshore della Sardegna, «è stata costituita il 17 marzo 2010, proprio quando era più alta la mobilitazione». Di qui le successive argomentazioni: «I suoi amministratori sono residenti a Messina e in Brianza. Ma non pensino di poter presentare progetti che riguardano il mare dell’isola perseguendo interessi contrastanti con le comunità locali. Appare davvero inspiegabile come alcuni di loro ritengano di trovare qui una colonia».

Dopo aver sollecitato l’alt per ogni successivo passaggio burocratico, Pili sostiene di ravvisare nella vicenda «una violazione palese dell’autonomia della Sardegna». E conclude: «Ho predisposto una proposta di legge nazionale con la quale le Regioni a statuto speciale vengono escluse dalle procedure previste per l’installazione dei parchi eolici off shore». «Ma attendo che la Regione avvii un conflitto di attribuzioni» perché, non si stanca di spiegare ancora, «tutto questo è improponibile sia sul piano giuridico che amministrativo».

Nell’isola si è intanto costituito l’Enri, il coordinamento di operatori delle energie rinnovabili. Tra i suoi primi passi, la richiesta di un incontro con Ugo Cappellacci e con le commissioni regionali che si occupano di questi temi. Secondo i dirigenti «la diffusione di energia da fonte rinnovabile, soprattutto quella solare fotovoltaica, darebbe una risposta concreta alla crisi che attraversa da secoli la Sardegna». E rappresenterebbe poi «una opportunità reale di sviluppo, in armonia e non in conflitto con l’ambiente».

Nel ricordare come nel settore operino «solo da noi» 5mila addetti, l’Enri chiede infine la modifica della delibera adottata il 12 marzo che ha segnato la nascita di Sardegna Energia. Entrano quindi nel dettaglio del loro programma, indicando correttivi e cambiamenti che consentirebbero agli operatori locali nuove prospettive.

I promotori dell’iniziativa hanno già ottenuto un primo risultato. Una delegazione del coordinamento martedì 4 maggio, alle 10.30, sarà accolta dalla commissioni quinta e sesta del consiglio regionale. Che si riuniranno in seduta congiunta proprio per affrontare il nodo delle linee guida sulle rinnovabili.
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