La Nuova Sardegna

Eolico, la giunta di Cappellacci varò norme più permissive

Roberto Morini
Eolico, la giunta di Cappellacci varò norme più permissive

Il governatore non smentisce l’incontro con Carboni e Verdini, entrambi indagati nell’inchiesta sugli appalti in Sardegna

07 maggio 2010
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SASSARI. «Parlano i fatti: sull’eolico abbiamo cambiato rotta rispetto alla precedente amministrazione». Ha risposto così alla Nuova dagli Stati Uniti, dove si occupa tra l’altro proprio di energie pulite, il governatore Ugo Cappellacci quando sulla stampa è uscito il suo nome collegato da intercettazioni telefoniche - senza tuttavia che sia indagato - all’inchiesta della Procura di Roma su appalti e corruzione in Sardegna nel settore delle energie rinnovabili. In realtà l’inversione c’è stata, ma nel senso opposto a quello indicato da Cappellaci.

La sua giunta, infatti, da quando è in carica ha portato all’approvazione del consiglio regionale una sola norma che riguarda l’eolico. E quella norma elimina molti vincoli e non ne aggiunge nemmeno uno. Era il 7 agosto del 2009, due giorni prima della nomina a direttore dell’Arpas di uno degli indagati sardi della vicenda, Ignazio Farris. Forse solo una coincidenza. Il consiglio regionale approvava la legge numero 3. Una legge omnibus, il collegato alla finanziaria, che comprendeva come ogni anno di tutto. L’articolo 6, comma 8, modificava l’articolo 18 della legge 2 del 2007, cioè proprio l’articolo della finanziaria della giunta di Renato Soru con cui era regolata la realizzazione di impianti eolici nell’isola. La modifica introdotta dalla giunta Cappellacci riduceva le norme allora in vigore a poche righe generiche, tagliando gran parte dell’articolo 18. In particolare viene eliminato il vincolo di stipulare contratti «con primari operatori, in possesso di qualificata esperienza nel settore e di una significativa capacità produttiva», aprendo così le porte a piccole società a responsabilità limitata. E scompaiono le gare, come ha fatto in questi anni la protezione civile, con i risultati che consciamo. Viene cancellato infatti anche il terzo comma, secondo il quale «l’assegnazione delle restanti quote di energia da prodursi con impianti eolici è effettuata attraverso bandi pubblici».
Cappellacci ha poi lanciato Sardegna Energia. Per ora un’idea, una delibera di giunta da trasformare in disegno di legge e da portare alla discussione del Consiglio. Un iter ancora lungo, non uno dei «fatti» che «parlano».
Resta invece a suo favore il fatto che le concessioni sono tutte bloccate. Ma nessun «no» - a parte quello generale sugli impianti off-shore - è stato finora scritto in calce a nessuna domanda. Il futuro è aperto. E potrà essere scritto con meno regole.
Non è un caso se le carte sequestrate dagli uomini del Ros che indagano per la Procura di Roma riguardano proprio il 2009. Domande e risposte. Prima e dopo quella legge. Mentre non è arrivata nessuna smentita, nemmeno da parte del governatore, alla notizia pubblicata da più parti di un incontro romano, secondo alcuni al tavolo di un ristorante, per altri a cena nella casa di Loris Verdini nella zona di piazza Venezia, tra lo stesso Cappellacci, Verdini e Flavio Carboni. Perché il governatore ha accettato l’invito del coordinatore nazionale del Pdl a incontrare Carboni, finanziere molto discusso, per il quale la procura generale di Roma ha chiesto un mese fa la condanna all’ergastolo per l’omicidio di Roberto Calvi? Sarebbe davvero interessante sapere cosa si sono detti in quella cena. E se è vero che gli incontri sono stati più di uno.
Forse ne sapremo qualcosa di più nei prossimi giorni, quando Verdini sarà interrogato dalla Procura di Roma.
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