La Nuova Sardegna

Pattada, fuga con il Postamat

Pattada, fuga con il Postamat

Secondo gli esperti il colpo potrebbe essere fallisto: al primo segno di scasso le banconote vengono macchiate da inchiostro indelebile

10 maggio 2010
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PATTADA. Un botto e pochi istanti dopo la cassaforte Postamat non c’era più. Abile colpo, quello messo a segno l’altra notte nell’ufficio postale del paese da un commando «armato» di escavatrice. Gli autori del blitz si sono impossessati della cassaforte ma, assicurano gli esperti, potrebbero essere rimasti delusi quando hanno aperto il contenitore del denaro. Al primo segno di scasso, infatti, le banconote vengono macchiate da inchiostro indelebile. Erano passate da poco le 4 quando il proprietario dello stabile di via Duca D’Aosta, che al pianterreno ospita l’ufficio postale, è stato svegliato dal rumore di un grosso mezzo meccanico in avvicinamento. L’uomo, che vive al primo piano, si è affacciato alla finestra e ha visto una pala meccanica parcheggiata nell’ufficio postale. Così l’avevano lasciata i malviventi che, nel giro di un pugno di minuti, avevano divelto il Postamat e l’avevano portato via senza farsi sorprendere. Gli inquirenti ritengono che i banditi fossero almeno quattro e che, dopo il furto, siano scappati con un furgone Fiorino e con un fuoristrada.

Subito dopo il colpo il padrone di casa ha chiamato il 112. L’allarme è scattato alla centrale di Genova che ha avvisato il 112 di Sassari. A Pattada, dopo pochi minuti, sono arrivati i carabinieri della compagnia di Ozieri.

Pattada e i paesi vicini sono stati stretti nella morsa dei controlli coordinati dal capitano Simone Martinelli, comandante della compagnia dalla quale dipende il paese del Goceano. Nessuna traccia, fino a tarda sera, dei ladri e della cassaforte. Gli investigatori hanno accertato che il mezzo meccanico (abbandonato subito dopo il colpo) era stato rubato poco prima in un cantiere poco distante, mentre il Fiorino dovrebbe essere quello rubato ad un commerciante di Pattada che ieri mattina ha denunciato il furto ai carabinieri della stazione.

Secondo una prima stima, nella cassaforte c’erano trentamila euro in banconote di vario taglio. Denaro che, se entrato in funzione il meccanismo antirapina, dovrebbe essere stato irrimediabilmente macchiato da un getto di inchiosto.

A Pattada, la postazione bancomat di Poste Italiana si trova al termine di una strada in discesa, non è protetta da mezzi di difesa passiva. Nell’ufficio postale, inoltre, non ci sono telecamere.

Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri della Sezione Investigazioni Scientifiche di Sassari per i rilievi di impronte.
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