Rockwool, gli operai bloccano i cancelli
I responsabili della proprietà danese si sono presentati nello stabilimento, chiuso ormai da un anno, per effettuare la pulizia dei locali. Gli operai, che da quasi un mese sono impegnati in un sit-in sulla statale 130, si sono subito attivati per impedire l'accesso allo stabilimento
10 maggio 2010
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Si riaccende la protesta dei lavoratori della Rockwool di Iglesias che da questa mattina alle 7.30 stanno presidiando i cancelli della fabbrica di lana di roccia in località Sa Stoia. L'obiettivo è quello di impedire qualsiasi eventuale tentativo da parte dell'azienda di smantellare e rimuovere i macchinari prima ancora che venga chiusa la vertenza.
Secondo quanto si è appreso, i responsabili della proprietà danese si sono presentati stamattina nello stabilimento, chiuso ormai da un anno, con l'intenzione - questa almeno la versione ufficiale - di effettuare la pulizia dei locali.
Gli operai, che da quasi un mese sono impegnati in un sit-in sulla statale 130, all'altezza del ponte della miniera di Campo Pisano ribatezzato "un ponte per il lavoro", si sono subito attivati, con l'appoggio dei sindacati, per impedire l'accesso ai cancelli dello stabilimento.
Nel frattempo, Francesco Carta della Filctem-Cgil, Andrea D'Orso della Femca-Cisl e Mario Cro della Uilcem, hanno inviato alla Regione una richiesta di incontro urgente. Con una lettera indirizzata all'assessore della Programmazione, Giorgio La Spisa, che presiede il comitato interassessoriale di crisi, le tre categorie dei chimici del Sulcis spiegano che "la società Rockwool, attraverso il loro responsabile del personale, ha comunicato alle Rsu della fabbrica che a partire dalla data odierna non intende più rispettare gli accordi sottoscritti nel mese di giugno 2009 con Rsu, sindacati e Regione, riguardanti gli aspetti relativi alla cessazione dell'attività della multinazionale. Onde evitare azioni non controllabili, che potrebbero portare a situazioni pregiudizievoli anche per l'ordine pubblico, si ritiene indispensabile - scrivono i sindacati - un incontro tra le parti, quantomeno per ripristinare un clima di corrette relazioni industriali".
Secondo quanto si è appreso, i responsabili della proprietà danese si sono presentati stamattina nello stabilimento, chiuso ormai da un anno, con l'intenzione - questa almeno la versione ufficiale - di effettuare la pulizia dei locali.
Gli operai, che da quasi un mese sono impegnati in un sit-in sulla statale 130, all'altezza del ponte della miniera di Campo Pisano ribatezzato "un ponte per il lavoro", si sono subito attivati, con l'appoggio dei sindacati, per impedire l'accesso ai cancelli dello stabilimento.
Nel frattempo, Francesco Carta della Filctem-Cgil, Andrea D'Orso della Femca-Cisl e Mario Cro della Uilcem, hanno inviato alla Regione una richiesta di incontro urgente. Con una lettera indirizzata all'assessore della Programmazione, Giorgio La Spisa, che presiede il comitato interassessoriale di crisi, le tre categorie dei chimici del Sulcis spiegano che "la società Rockwool, attraverso il loro responsabile del personale, ha comunicato alle Rsu della fabbrica che a partire dalla data odierna non intende più rispettare gli accordi sottoscritti nel mese di giugno 2009 con Rsu, sindacati e Regione, riguardanti gli aspetti relativi alla cessazione dell'attività della multinazionale. Onde evitare azioni non controllabili, che potrebbero portare a situazioni pregiudizievoli anche per l'ordine pubblico, si ritiene indispensabile - scrivono i sindacati - un incontro tra le parti, quantomeno per ripristinare un clima di corrette relazioni industriali".
