La Nuova Sardegna

Vertice a Palazzo Chigi sul piano industriale di Alcoa

Vertice a Palazzo Chigi sul piano industriale di Alcoa

Dirigenti Alcoa, sindacati e rappresentanti istituzionali a Palazzo Chigi per discutere del futuro dei due poli produttivi italiani, di Portovesme e Fusina. Si attende il parere di Bruxelles sul decreto energia per le isole maggiori

10 maggio 2010
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CAGLIARI. I dirigenti della multinazionale Alcoa, i sindacati e i rappresentanti istituzionali si incontreranno questa sera alle 19,30 a Palazzo Chigi per un esame più approfondito del Piano industriale che potrebbe garantire il futuro dei due poli produttivi italiani, di Portovesme (Sardegna) e Fusina (Veneto), che operano nel settore dell’alluminio primario, in attesa della decisione della Commissione europea sul cosiddetto Decreto energia del Governo, già convertito in legge ed ora sotto l’analisi di Bruxelles.
A fine aprile la bozza di Piano di rilancio triennale dello stabilimento Alcoa di Portovesme era stata presentata ai sindacati, nella sede cagliaritana di Confindustria, dai vertici italiani della multinazionale statunitense.

Si prevedono investimenti pari a circa 40 milioni di euro per superare le emergenze nei diversi settori puntando a rilanciare la competitività a livello europeo.
Quasi la metà delle risorse (oltre 18 milioni di euro) serviranno per il riavvio delle celle così da avere produttive 328 unità elettrolitiche. Non più tardi di due giorni fa lo stesso presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, ha ottenuto garanzie per la salvaguardia dei livelli occupazionali dai vertici Alcoa, incontrati a New York, che hanno confermato gli impegni assunti nelle scorse settimane escludendo l’ipotesi di esuberi strutturali: sarà previsto un normale turn-over con agevolazioni al pensionamento su base volontaria.

Il presidente e il capo ufficio legale di Alcoa, John Thuestad e Nick DeRoma, hanno ribadito, comunque, le linee del Piano industriale ed espresso ottimismo sulla possibilità che il Decreto energia per le Isole maggiori superi l’esame dell’Unione Europea.
Quello di stasera sarà comunque un vertice decisivo perché dovrebbe chiarire nel dettaglio una serie di dubbi sul piano industriale. Tutto tresta comunque condizionato al nodo vero della vertenza. Quello cioè dell’abbattimento dei costi energetici. L’ultima parola, come si sa, la darà Bruxelles che proprio in questi giorni sta analizzando il decreto energia per le isola maggiori.

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