La Nuova Sardegna

Lele Mora, stelline, tronisti e tanti amici potenti

Elena Laudante
Lele Mora
Lele Mora

Lele Mora a Quartu: «Mi chiamano pappone, la verità è che sto bene con tutti. Ora faccio il consulente in Puglia, ma tornerò nella vostra terra magica. Cappellacci è un mio grande amico"

08 novembre 2010
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— Ha abbandonato il suo regno, la Costa Smeralda.
«Lavoro come consulente in Puglia. Ma conto di tornare presto perché mi manca, la Sardegna è una terra magica. Il presidente Cappellacci è un mio grande amico: tornerò nel 2012».

— Ci parli del Bunga Bunga, il «rituale» erotico che secondo Ruby si celebra ad Arcore.
«Alle feste di Berlusconi non succede nulla di tutto ciò. C’è molta serenità, si sta in compagnia. Ho conosciuto Ruby nel mio ufficio. Voleva fare questo lavoro, è entrata ad Arcore con suoi amici e ha chiesto aiuto al premier. Il resto è una grande menzogna. Tutte cose che ho vissuto sulla mia pelle. Nell’inchiesta Vallettopoli (accusato e scagionato - ndr) un ragazzo del Grande Fratello disse che gli avevo fatto avance, si scoprì che era stato pagato per accusarmi».

— Lei è indagato per sfruttamente della prostituzione: procura giovanissime donne al premier settantaquattrenne?
«Berlusconi è bello, interessante, ricco, ha le tv ed è il presidente del Consiglio, e non ha bisogno di me. Oggi si vive di gossip, che a volte è buono a volte fa male...»

— Alle feste di Arcore entra chi vuole e alla fine, dicono, restano donne pagate a prestazione.
«Io vado ad Arcore dal 1986 e ne vado fiero. A tutti i suoi invitati Berlusconi dice “vieni con chi vuoi”. Lo fa con leggerezza perché sa che sono tutte persone per bene. Non si può guardare la fedina penale degli ospiti. Magari qualcuno porta qualche escort, ma il presidente non c’entra».

— Quando l’ha visto l’ultima volta?
«Due settimane fa, non stava bene. È stato male per l’intervento alla mano. Non abbiamo parlato di quello che sta succedendo».

— E Ruby?

«L’ho incontrata la scorsa settimana, non vedeva l’ora di festeggiare il diciottesimo compleanno. Era amareggiata perché sa che noi abbiamo solo cercato di aiutarla, come ho fatto con Belen, assunta come colf per farle dare il permesso di soggiorno».

— Aiutare queste ragazze non è solo il modo per creare altri artisti senza qualità?
«Sono due cose diverse. Una cosa è l’artista, una il personaggio. Se hai talento, intelligenza e fai gavetta, diventi artista. Altrimenti resti meteora. Oggi persino chi ha storie tragiche può diventare personaggio. Basta guardare il caso di Sarah Scazzi. La televisione lo racconta quasi come una telenovela, ma forse se le facessero meno romanzate queste cose succederebbero di meno. Il caso di Ruby è quello di queste ragazzine che vogliono avere successo, ma poi rovinano le persone. Cioè, stiamo rovinando le persone, perché facciamo tutti questo lavoro, quello della televisione».

— Lei ha partecipato al documentario «Videocracy», duro attacco alla televisione come cassa di risonanza del potere berlusconiano.

«Sì, giravano ragazzi in casa mia. Sgarbi ha detto che sembravo don Bosco con i pargoli. A casa mia c’è tanta gioventù».

— A proposito di case, ci parli della discoteca, del trono dorato e dell’asta da lap dance di Villa San Martino.
«Mi dispiace ma non c’è nulla di tutto questo. C’è solo un tavolo gigante per tutti gli ospiti e poi una sala relax. Ci sono solo divani e bandiere di Forza Italia».

— Bandiere azzurre nella sala relax?

«Sì, ce ne sono un po’ dappertutto... Non di Forza Italia, insomma, del Pdl. E poi nulla di che, si mette musica, Berlusconi canta in italiano e in francese, e si mangia il menù e pure il gelato tricolore».

— Ha mai visto le ospiti scattare foto?
«Credo che non esistano. C’è stata solo la D’Addario, una intrusa mandata a Palazzo Grazioli dalla sinistra».

— Berlusconi non ha mai negato di amare le donne.

«Lo ha sempre detto: amo le donne. Mica è proibito? Ora è pure single! Ci sono persone che si presentano a lui e danno una certa disponibilità. Ma non sarebbe né la prima né l’ultima volta».

— Prima agente, ora personaggio. Che lavoro fa Lele Mora?
«Non sono un personaggio, credo di essere sempre un agente. Mi chiamano Richelieu, pappone, uno che fa intrugli. La verità è che sto bene con tutti. Sono stato a Mosca da Putin, e alla Casa Bianca, per portare i miei artisti. Giro moltissimo».

— Sembra di capire che lavorasse e guadagnasse di più prima di questa sovraesposizione.
«Ora ho meno risultati economici, questo paese distrugge chi lavora bene. Ho dovuto “sovraespormi” per difendermi dagli attacchi».

— È circondato da moltissima gente, ma ha amici veri?
«Non li posso nominare, altrimenti si ingelosiscono tra loro. Sono molto amico di Giannina Facio, la moglie di Ridley Scott. Portò a casa mia Silvester Stallone, ma sono passati Julio Iglesias, Miguel Bosè e tanti altri».

— Ha detto di aver amato Corona e di averlo coperto d’oro (2 milioni e una Bentley - ndr). Lui nega e prende le distanze.
«Gli ho voluto bene per dodici anni. Ora l’allievo supera il maestro, ma lui l’ha fatto in negativo perché è ossessionato dai soldi. Non ho mai parlato di una relazione sessuale ma di un rapporto affettivo come tra padre e figlio».

— Nuove stelle da lanciare?
«Ora punto su Lisandra, che è cubana, Camilla, che è brasiliana e Amanda, domenicana. Tutte latine, hanno una marcia in più».

— Provocanti, giovani. Come Ruby.

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