La Nuova Sardegna

Pastori, c'è il sì della legge, ma la vertenza resta aperta

Umberto Aime
I pastori davanti alla Regione
I pastori davanti alla Regione

L’operazione salvataggio dell’agricoltura è cominciata. Il consiglio ha approvato il ddl della giunta. La dotazione finale è di 147,7 milioni. Ma la vertenza resta aperta. Fra due settimane il bando per gli aiuti

13 novembre 2010
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CAGLIARI. È legge. L’operazione di salvataggio della pastorizia e dell’agricoltura è cominciata. Ieri pomeriggio il disegno di legge presentato dalla Giunta è stato approvato dal Consiglio. Compatta la maggioranza, l’opposizione in parte si è astenuta e in parte è uscita dall’aula al momento del voto. La dotazione finanziaria finale è di 147,7 milioni, c’è stato un altro aumento. Entro quindici giorni la Giunta pubblicherà il bando con i criteri (incentrati sul numero di capi) per l’assegnazione degli aiuti alle aziende dell’ovi-caprino e il ritiro del pecorino dai caseifici. Le prime erogazioni dovrebbero essere prima del 31 dicembre, massimo a gennaio.

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Schermaglie nel centrodestra. Alla fine la Giunta ce l’ha fatta. Il disegno di legge è stato approvato come voleva, anche se per strada ha lasciato diversi scontenti e molti dubbiosi dalle parti della maggioranza. Nel centrodestra c’è chi ha votato a favore ma si è dichiarato perplesso su alcuni emendamenti, soprattutto quello che finanziava ancora i consorzi di bonifica commissariati ad oltranza. Oppure ha rinunciato alla stabilizzazione degli operai delle dighe, alla proroga della stagione nelle aziende agro-venatorie, al progetto intelligente degli ovili elevati a B&B delle campagne.

In due giorni, la maggioranza ha dovuto ingoiare molti bocconi amarognoli. Nanni Campus del Pdl ha detto: «Spero che la Giunta almeno su qualcosa faccia un passo indietro», sarà smentito dai fatti. Roberto Capelli dell’Udc gli è andato dietro con un filotto di “chiarimenti pretesi” e mai arrivati, mentre il sardista Paolo Maninchedda, in un’occasione, si è spinto fino al voto contrario. C’è rimasto male anche l’assessore al Personale, Mario Floris: all’improvviso si è visto scaricare addosso buona parte dei dipendenti della disciolta - da ieri - «Sardegna promozione», eredità dell’era Soru. Poi lo spirito di servizio ha prevalso, nella navigazione tempestosa del centrodestra in un mare di emendamenti. Alla fine, trentasei erano e in trentasei hanno votato compatti la legge.

Tutt’altro clima è stato vissuto tra i banchi dell’opposizione. C’è chi ha abbandonato l’aula sdegnato (Gian Valerio Sanna del Pd: «Assisto a una vergogna»), oppure ha colpito duro (Luciano Uras di Sel: «La vostra è una gestione criminale»). L’Italia dei valori, con Adriano Salis, ha parlato di “segrete stanze”, che che hanno imposto “una legge brutta e inaccettabile per i pastori”, ha concluso Francesca Barracciu del Pd. Il tabellone finale ha chiuso una partita scontata nei numeri.

Prato: "Siamo stati di parola".
L’assessore all’Agricoltura, Andrea Prato, dall’aula del Consiglio regionale esce con una vittoria in tasca. In due giorni di dibattito, l’opposizione gli ha scaricato addosso di tutto, il Moviomento dei pastori, Coldiretti e Cia sono state anche più cattive: dal traditore al mago imbroglione. Ma ha vinto lui.

Dieci minuti dopo il voto, entra in sala stampa dopo aver stretto le mani (è lunga la processione della maggioranza) con al fianco chi l’accordo l’ha firmato a suo tempo, Ignazio Cirronis della Copagri. Che parla per primo: «È un passo importante, direi storico. Da qui dobbiamo ripartire per metterci alle spalle la crisi».

L’assessore ascolta, si toglie la giacca, è spossato, e dice: «Il disegno di legge è passato, ma non abbiamo neanche il tempo di gioire. Dobbiamo subito pensare al futuro, ai bandi. La macchina regionale è in movimento da giorni. Argea e la Sfirs hanno già le carte sul tavolo, per dare subito efficacia alla legge».

Le agenzie di stampa continuano a rilanciare le accuse di chi si sente beffato (il Movimento pastori) poi ci sono i commenti dal fronte dei ribelli, a cominciare dalla Coldiretti: «Le carte della Giunta erano e sono truccate».

Ma lui, Andrea Prato, non commenta, al di là di un diplomatico “speriamo che abbiamo la pazienza di aspettare il bando”, e dalle carte tira fuori un calendario. «I tempi sono strettissimi. La scadenza di dicembre dev’essere rispettata. Non sarà facile: dobbiamo ancora decidere i criteri, pubblicare il bando, dare il tempo alle aziende di presentare le domande ed erogare gli aiuti. Siamo a metà mese, bisogna correre». Sui criteri, è la griglia contestata dall’Mps, non fa anticipazioni se non questa battuta: «Ci sarà una soglia nel numero dei capi ma oggi non voglio rischiare cifre a caso. Dico soltanto che le vere aziende, e saranno molte, prenderanno il giusto fino a un massimo di tremila euro».

Il presidente Cappellacci. Il presidente Cappellacci, è soddisfatto: «Abbiamo fatto tutto il possibile per dare risposte immediate e concrete ai pastori e agli agricoltori. La dotazione della legge è importante, 147,7 milioni, e c’è l’impegno della Giunta ad aumentare le risorse se fosse necessario».

- Presidente, in aula la maggioranza ha scricchiolato più volte.
«Quello che conta è il voto finale e i numeri dicono: il centrodestra è compatto. Certo, quando sul tavolo ci sono tanti emendamenti, bisogna trovare un punto di sintesi. È stato faticoso, ma siamo arrivati dove volevamo».

- L’opposizione poteva essere coinvolta di più.
«Abbiamo messo in campo ogni tentativo possibile per raggiungere un accordo. Non siamo stati noi a rifiutarlo».

- Sincero, ha mantenuto la parola data ai pastori?
«La mia risposta è un sì deciso».

- La controparte dice tutt’altro.
«Il mio appello al Movimento e alle associazioni di categoria è questo: aspettate il bando e i criteri poi incontriamoci».

Mario Bruno del Pd. L’opposizione di centrosinistra ha cercato in ogni modo di far cambiare filosofia e pelle al disegno di legge presentato dalla Giunta. Ma è stata condannata dai numeri: la maggioranza ha retto.

Mario Bruno, capogruppo del Pd, è stato tra i più duri a contestare la Giunta. «Ci siamo trovati di fronte a un provvedimento vuoto nei finanziamenti e molto lontano dagli accordi firmati dal presidente con l’Mps e le associazioni. Soprattutto è stata approvata una legge pasticciata dal primo all’ultimo articolo».

- Il giudizio finale è negativo.
«È pessimo. Abbiamo avuto fin troppa pazienza: ci siamo trovati davanti a un muro. Nei fatti, la Giunta ha preteso dal Consiglio solo la ratifica di quanto già deciso. Ripeto, la maggioranza ha approvato un testo confuso e si è resa complice».

- Di cosa?
«Del non aver risposto alle esigenze del mondo agricolo, ma agli interessi di pochi. La conferma di quello che dico arriverà quando saranno pubblicati i bandi. Allora scopriremo che gli aiuti non saranno per tutti».

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