La Nuova Sardegna

Nuoro, Badu 'e Carros, pioggia di no contro l'arrivo di Iovine

Giovanni Bua
L'arresto del boss dei casalesi
L'arresto del boss dei casalesi

Slitta di qualche giorno l’arrivo a Badu ’e carros del boss della camorra Antonio Iovine, mentre si moltiplicano le proteste dal mondo politico, sindacale e della società civile. Si teme infatti un ritorno al carcere speciale. Il trasferimento di Iovine a Nuoro sembra poi contraddire clamorosamente quanto dichiarato nelle scorse settimane dal ministro della Giustizia Angelino Alfano, che aveva smentito la creazione di un reparto per i detenuti in regime di 41 bis

21 novembre 2010
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NUORO. Il braciere non ha ancora ripreso a bruciare. Forse è stato troppo il clamore suscitato dalla fuga di notizie di venerdì. Forse troppe le domande che gli investigatori ancora devono fargli. Fattostà che O' Ninno rimarrà almeno fino a domani nel carcere napoletano di Secondigliano. E che solo «all'inizio della prossima settimana» verrà trasferito a Badu 'e Carros. Per il resto nulla è dato sapere. Una cappa di piombo è infatti calata su tutte le comunicazioni in arrivo dal carcere. Nessuno conferma, nessuno smentisce. Nessuno sa niente o «niente può dire». Una cosa però è certa: Antonio Iovine arriverà a Nuoro. E sarà il primo detenuto in regime di 41-bis nella struttura barbaricina. E nell'intera isola.

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Questo l'epilogo di una giornata ad alta tensione. Vissuta nell'attesa dell'arrivo del boss dei Casalesi arrestato mercoledì scorso a Casal di Principe dopo 14 anni di latitanza. E dato per sicuro partente in direzione Nuoro dal carcere di Secondigliano. Una notizia «venuta fuori» da Napoli nella tarda serata di giovedì. E confermata ufficiosamente da autorevoli fonti. «Iovine arriverà a Nuoro nel primo pomeriggio di sabato».

Poi il black out assoluto. Impossibile sapere il luogo di arrivo. E men che meno l'ora. Impossibile avere conferme o smentite ufficiali a qualsiasi livello. Alla fine a tarda serata una notizia filtra: «Il trasferimento è confermato. Ma non è previsto prima della prossima settimana».

Da capire ora cosa sia successo. Il boss dei Casalesi è in questo momento forse il detenuto più pericoloso d'Italia. E anche ieri in molti «dichiaravano» quanto fosse urgente spostarlo da Napoli. Isolarlo ulteriormente.

In questo scenario un trasferimento-lampo a Nuoro sarebbe stato perfetto. Ma il «piano» del Ministero potrebbe essere stato rovinato dalla fuga di notizie di venerdì. E dall'eccessivo clamore suscitato. Troppo per muovere un pezzo da novanta come O' Ninno, così soprannominato per la sua faccia da bambino.

Altra ipotesi è che dal carcere nuorese sia arrivata la richiesta di un paio di giorni di tempo per «organizzare» il soggiorno di Iovine. Che sarebbe a tutti gli effetti il primo 41-bis ospitato nella struttura (e in tutta l'isola). Badu 'e Carros ha un braccio di massima sicurezza che attualmente ospita un centinaio di detenuti «pericolosi», ma le maglie del 41-bis sono ancora più strette. Devono essere infatti assolutamente evitati i contatti con detenuti appartenenti alla stessa organizzazione criminale o ad altre organizzazioni rivali (e camorristi e mafiosi abbondano a Badu'e Carros).

E devono essere organizzati un'altra serie di particolari: dal luogo del colloquio con i familiari (che deve avvenire attraverso un vetro divisorio e con interfono e, su disposizione del magistrato, può essere sottoposto a registrazione sonora e video) all'ora d'aria, da passare da soli in una «vasca di cemento». A tutta la serie di «attenzioni» che il regime di carcere duro prevede (non ultima la custodia del detenuto che è di pertinenza dei Gom, gli uomini del Gruppo operativo mobile, un corpo speciale che si occupa esclusivamente della custodia e dei trasferimenti di questi detenuti. E che non può entrare in contato con le altre guardie carcerarie).

Abbastanza per mandare in tilt un carcere che lamenta carenze di organico e strutturali drammatiche, ha un braccio chiuso per lavori, un altro in costruzione.

Rimane poi l'ipotesi più accreditata. Quella secondo la quale gli uomini della Mobile partenopea abbiano voluto tenere O' Ninno a portata di mano. In attesa di conoscere il contenuto dei file custoditi nei computer sequestrati mercoledì nella villetta di Casal di Principe dove Iovine veniva nascosto. E soprattutto di finire di leggere i «pizzini» trovati nel corso della perquisizione. Biglietti pieni di nomi e date. Che forse stanno aiutando gli investigatori a fare un altro clamoroso colpo. Catturare l'altro super boss dei Casalesi Michele Zagaria. Di cui ieri forse è stato individuato, nel sottosuolo di Aversa, il rifugio.

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