La Nuova Sardegna

Trasporti, tariffe troppo alte, Carta: "È colpa della Tirrenia"

Pasquale Porcu
Un traghetto Moby
Un traghetto Moby

Per l’assessore al Turismo Crisponi gli aumenti delle tariffe nei trasporti da e per la Sardegna sono «un sopruso». Il suo collega ai Trasporti, Carta, accusa la Tirrenia e medita di rivolgersi alla magistratura

26 gennaio 2011
5 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Per l'assessore regionale al Turismo, Luigi Crisponi, gli aumenti delle tariffe nei trasporti da e per la Sardegna sono «un sopruso» bell'e buono. Il suo collega ai Trasporti, Angelo Carta, ha un diavolo per capello, tanto che pensa di rivolgersi alla procura della Repubblica.

«Mentre il comparto turistico soffre e alcuni operatori del settore decidono di confermare nel 2011 le stesse tariffe, alcune compagnie navali (ma anche vettori aerei, come l'Alitalia) aumentano il costo dei biglietti in modo sconsiderato». Crisponi è convinto che gli aumenti decisi dalle compagnie di navigazione potrebbero essere «devastanti» per il mercato turistico isolano.

Aumenti che, per la verità la compagnia Moby ha spiegato con l'aumento dei prezzi del carburante.

«Nel censurare ogni iniziativa che sa tanto di'cartello' fra i vettori marittimi - dice l'assessore al Turismo - l'assessorato ha inviato una segnalazione all'Antitrust e al ministero dei Trasporti per l'attivazione di ogni utile e severa iniziativa volta alla tutela dei consumatori e delle stessa rete imprenditoriale turistica sarda».

La vittima di questa situazione, alla fine, è l'eventuale visitatore della Sardegna. «Questo- dice Crisponi- è il periodo nel quale molte famiglie italiane e straniere fanno le prenotazioni per trascorre nella nostra regione le vacanze estive. Quante di loro vorranno confermare io loro soggiorno da noi di fronte a questi aumenti? E che senso ha, poi, che la Regione continui a programmare degli eventi per attirare turisti anche durante la bassa stagione, se le tariffe dei trasporti sono così alte?»

«Ora basta - gli fa eco l'assessore ai Trasporti, Angelo Carta - Non possiamo continuare a sottostare ai capricci della Tirrenia. Che senso ha accettare le prenotazioni fino al 31 maggio? Una tale mossa ha una chiara conseguenza: quella di spingere gli eventuali visitatori a rivolgersi alle compagnie private di navigazione. Ed eventualmente rinunciare al viaggio una volta che si scoprirà come sono aumentate le tariffe. La Tirrenia, compagnia di navigazione a capitale pubblico, ha svolto finora un'azione calmieratrice. Una funzione assolta grazie ai finanziamenti pubblici. Venendo a mancare tale azione è comprensibile che le compagnmie private si scatenino a praticare le tariffe che vogliono. E' una situazione vergognosa. Noi sardi siamo se-que-stra-ti - dice Carta, scandendo le sillabe-. Ma chi crede di essere la Tirrenia?»

«Una situazione come questa non si è mai vista- sottolinea Carta-. Ritengo assolutamente lesivo degli interessi e dei diritti dei sardi, e al limite del codice penale, l'atteggiamento della Tirrenia che togliendo dal mercato la sua offerta di fatto avvantaggia tutti gli altri privati che per la prima volta nella storia sono liberi di praticare i prezzi che vogliono. Di questo ho informato oltre che gli organi politici, ministero dei Trasporti in testa, l'Autorità garante della concorrenza e la Procura della Repubblica per valutare se nel comportamento di Tirrenia si ravvisino, come io credo, estremi di reato tenuto conto del lucro realizzato dagli armatori privati e del danno subito da coloro che per volere o per forza devono recarsi in Sardegna».

Che fare, a questo punto? «Da parte mia- dice l'assessore al Turismo- ho ritirato l'invito con cui tradizionalmente la Regione coinvolge, alla Bit di Milano, tutti i vettori che operano nei collegamenti con la Sardegna.»

Una famiglia formata da padre, madre, un figlio grande e un bebé con auto al seguito che decidesse di arrivare, con Moby, a Porto Torres da Genova il 15 luglio per ripartire sulla Olbia/Genova il 30 luglio spenderà 1100 euro (circa il 30% in più rispetto alle tariffe del 2010).

Supponiamo che le stessa famiglia (tre adulti e un bebè, auto al seguito) voglia, invece, venire da Livorno a Olbia: partenza l'8 luglio e ritorno il 15 luglio. Il biglietto costerebbe 800 euro, che diventano 1100 euro se la partenza venisse spostata al 15 luglio e il ritorno al 30 luglio.

«In verità chi volesse venire in Sardegna nell'alta stagione- dice Giancarlo Cubeddu dell'agenzia di viaggi Il Punto di via Roma a Sassari- troverebbe una vera e propria giungla di prezzi. E non sempre la Tirrenia ha le tariffe meno care. Bisogna stare attenti alle promozioni e a quando si prenota. Viaggiare all'inizio o alla fine settimana prevede tariffe differenti. Ma attenzione gli aumenti dallo scorso anno al 2011 ci sono stati. Un esempio, il Genova Porto-Torres è passato da 38,5 euro del 2010 agli 87,05 euro di quest'anno».

Ma per quanto riguarda il trasporto aereo il discorso non cambia, soprattutto per i non residenti.

«Non sono convinto che le tariffe di continuità territoriale siano state un vantaggio per l'economia della Sardegna - dice Gian Mario Pileri, vicepresidente della Fiavet Sardegna, la federazione degli agenti di viaggio- Certo noi residenti paghiamo di meno per muoverci. Non altrettando si può dire per chi viene da fuori. Quelli, cioè, che vengono da noi per fare le vacanze spendendo per albergo, ristorante, ombrellone e così via».

«Per fare un esempio - continua Pileri - il Milano-Olbia, andata e ritorno, può costare 170 euro per un residente. Ma per un non residente, per la stessa tratta, si possono spendere anche 300 o 400 e anche 500 euro. Il motivo è presto spiegato. Le tariffe variano in rapporto alle fasce di riempimento dell'aereo e man mano che ci si avvicina alla data di partenza, le tariffe lievitano. E allora la domanda alla quale dobbiamo rispondere è questa: ma davvero pensiamo che, in tempi di crisi, costi del trasporto così alti possano favorire o scoraggiare il turismo sardo?

«Non possiamo quantificare in maniera precisa gli aumenti delle tariffe - dice Angelo Carta - perchè nell'assessorato regionale non è mai stata istituita una struttura di monitoraggio delle tariffe aeree e navali. Ho già provveduto a convocare le compagnie di navigazione e i vettori aerei per chiedere chiarimenti su questi aumenti che comportano gravi disagi ai sardi e a coloro che decidono di venire in Sardegna, per lavoro o per vacanza».

«Mi creda - dice Pileri - credo che ci sia un solo modo per uscire da questa situazione. La Regione intervenga affinchè si creino le condizioni per fare in modo che per venire in Sardegna un lombardo, un veneto o un tedesco spenda quanto per andare in un'altra regione della penisola».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
Politica

Regione, la giunta Todde annulla la delibera per la costruzione di quattro nuovi ospedali

Le nostre iniziative