La Nuova Sardegna

Anziana morta, l'autopsia dirà se ci sono state sevizie

Gianni Bazzoni
La casa protetta di Ossi dove la donna era ospite prima del ricovero in ospedale
La casa protetta di Ossi dove la donna era ospite prima del ricovero in ospedale

Ci sarebbero tracce inequivocabili rilevate nelle parti intime. Prima di arrivare in Medicina 3 la donna era ospite a Ossi della casa protetta Villa Gardenia

09 marzo 2011
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SASSARI. Sarà l'autopsia prevista per domani, all'istituto di Patologia forense, a chiarire se la morte della donna di 92 anni, avvenuta nel reparto di Medicina 3 dell'ospedale civile, è da mettere in relazione con possibili maltrattamenti e sevizie subiti durante la sua permanenza nella casa protetta Villa Gardenia di Ossi. La denuncia - presentata dai medici - ha fatto scattare le indagini della squadra mobile e la conseguente informativa alla procura della Repubblica. Già sequestrata la cartella clinica e la prima relazione dei sanitari al momento di ingresso in ospedale.

C'è un particolare - sicuramente il più grave - che l'inchiesta punta a chiarire. I medici ospedalieri, quando hanno valutato le condizioni critiche della donna (che presentava una evidente insufficienza respiratoria), hanno dato corso a una serie di controlli clinici. In questa fase sarebbe stato appurato un fatto sconcertante: la donna aveva un flacone di medicine presente nell'ano. Una situazione allucinante che - secondo le prime valutazioni dei medici - non sarebbe giustificabile con un errore o fatto accidentale.

Da quel momento è stata informata la polizia e sono scattate le indagini che - come spesso capita in questi casi - si muovono su una linea di grande prudenza e con la ricerca di riscontri fondamentali per fissare eventuali responsabilità.

Il giallo sulla morte potrà avere un chiarimento decisivo solo dopo la perizia medico-legale. Certo è che la nonnina è arrivata in ospedale in ambulanza, in condizioni gravi e non è mai riuscita superare la fase di forte criticità. Diverse, però, le anomalie rilevate dai sanitari del reparto di Medicina 3: troppe coincidenze strane e poi la scoperta di quell'oggetto nella zona anale. L'accertamento dell'eventuale reato e l'individuazione delle responsabilità è un compito complesso per gli investigatori della squadra mobile. Va detto, infatti, che la Casa protetta Villa Gardenia di Ossi è conosciuta per la professionalità e l'umanità con cui vengono trattati gli ospiti. Mai proteste e lamentele dai familiari. Tanto che anche il figlio della donna deceduta in ospedale ha dichiarato: «Andavo a trovarla tutti i giorni, e per quanto ne so io la trattavano bene».

Anche altri parenti degli anziani ricoverati nella casa protetta hanno raccontato di una situazione assolutamente tranquilla, mai lamentele da parte dei loro familiari che da tempo sono ospiti della struttura. E in paese, a Ossi, il giudizio sulla professionalità dei titolari e del personale che opera a Villa Gardenia è più che ottimo.

Resta però la preoccupazione per l'episodio, e c'è anche chi non esclude che il fatto isolato - se dovesse essere confermato dalla perizia autoptica e dalle indagini della squadra mobile - potrebbe coinvolgere qualcuno che comunque ha avuto un ruolo nell'assistenza alla nonnina poi deceduta in ospedale. Dopo l'autopsia il magistrato deciderà le prossime mosse.

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