La Nuova Sardegna

La Maddalena, infuria lo scirocco: affondate dieci barche - FOTO

La furia del mare ha strappato dagli ormeggi decine di barche sbattendole contro le strutture del porto o facendole scontrare tra di loro Molti proprietari hanno corso gravi rischi nel tentativo di uscire da Cala Camiciotto diventata una trappola (foto Nieddu)
La furia del mare ha strappato dagli ormeggi decine di barche sbattendole contro le strutture del porto o facendole scontrare tra di loro Molti proprietari hanno corso gravi rischi nel tentativo di uscire da Cala Camiciotto diventata una trappola (foto Nieddu)

Bufera da sabato pomeriggio fino alle tre di notte, le onde hanno raggiunto la strada: dieci barche affondate nel porto di Cala Camiciotto

14 marzo 2011
3 MINUTI DI LETTURA





LA MADDALENA. Sarà pure esagerato citare lo tsunami giapponese, ma proprio a quello, inevitabilmente, hanno pensato ieri mattina i maddalenini quando hanno valutato i danni provocati dal mare in tempesta, con dieci barche affondate nel porto di Cala Camiciotto. Mai si era abbattuta sull'arcipelago una sciroccata così potente. Una bufera di vento cominciata sabato pomeriggio e durata fino alle tre di notte: le onde sono arrivate fino alla strada. Sollevate di peso le imbarcazioni che, seppure ormeggiate e sicure, sono state sbattute da una parte all'altra.

Riccardo, un operatore turistico che offre un servizio di barca e casa, sorride amaro dopo aver subito l'affondamento del tre alberi che gli serve per la stagione estiva, insieme ad altre 3 imbarcazioni che sono semi affondate: «Un vero disastro. Era impossibile con il mare in quelle condizioni poter fare qualcosa per salvare le nostre barche. La stagione di certo non sarà rosea, anche se già non eravamo in un momento positivo».

Da sabato pomeriggio fino a ieri mattina decine di maddalenini hanno lavorato nel tentativo di salvare il salvabile.

Molti sono stati i volontari: Alessandro, Ivan, Marco, Pier Franco, che quando l'intensità del vento si è fatta preoccupante hanno cercato di evitare che le barche affondassero, ma la violenza delle onde e del vento glielo hanno impedito.

Tra l'altro hanno rischiato davvero la vita a saltare da una barca all'altra. Dieci sono state quelle che sono andate a fondo, e potevano essere di più. Ma qualcuno dei proprietari, con grande sprezzo del pericolo, è riuscito a salire a bordo, mollare gli ormeggi, mettere in moto e spostarsi da quell'inferno, con le onde che si facevano sempre più spaventose.

Della furia del mare hanno fatto le spese le barche di Andrea Lucchetta, il famoso pallavolista, di un armatore, dell'ex marescaillo dei carabinieri della Maddalena Giulio Brandano, di Alberto Mureddu e di molti altri isolani.

«Il mare ribolliva e pur avendo una discreta esperienza - ha detto Pier Franco Zanchetta - non ho mai visto uno scirocco con questa forza. Anche se con la memoria torno indietro di trenta/quarant'anni faccio fatica a ricordare una mareggiata di questo genere. È durata tutta la giornata con una intensità eccezionale, dal pomeriggio di sabato fino alle tre di ieri mattina. Era una situazione apocalittica, il mare rompeva gli ormeggi e purtroppo ha affondato molte barche». Per chi si trova coinvolto in un disastro come questo, è un dispiacere enorme. Molti hanno pianto, perché si sa cosa vuol dire avere una barca, è come una casa.

«Ma la cosa più grave - riprende Pier Franco Zanchetta - è che in questo porto di Cala Camiciotto, gestito da una cooperativa giovanile, non c'è stata la possibilità di far mettere dei frangiflutti, a causa delle diverse competenze che esistono e che impediscono di realizzare una struttura che porterebbe sicurezza al porto e alle barche e tutelerebbe l'incolumità delle persone. Questa è la cosa grave perchè quando uno vede una barca, o la propria o quella del vicino, che è in difficoltà cerca di salvarla. Ma si tratta di un tentativo in cui, con condizioni proibitive come quelle di ieri, c'è il rischio di lasciarci la pelle. Questa è la cosa che va denunciata, noi siamo ai confini in un porto, l'ex arsenale, realizzato con soldi pubblici, che ha seicento posti. E non possiamo andare là dentro, mentre il Comune e il sindaco pensano a mettere la imbarcazioni da traffico a Cala Gavetta. E così ieri i ragazzi che sono intervenuti per salvare alcune barche hanno rischiato la vita».
In Primo Piano
Elezioni comunali 

Ad Alghero prove in corso di campo larghissimo, ma i pentastellati frenano

Le nostre iniziative