La Nuova Sardegna

Nel poligono fu usato anche il napalm

Valeria Gianoglio
Esercitazione al poligono di Quirra: per accertare l’inquinamento da uranio impoverito e altre sostanze sono stati messi sotto sequestro 375 ettari di terreno
Esercitazione al poligono di Quirra: per accertare l’inquinamento da uranio impoverito e altre sostanze sono stati messi sotto sequestro 375 ettari di terreno

Contaminazione a Quirra: off limits 375 ettari, domani saranno riesumate le prime salme. Procedono le indagini della Procura di Lanusei dopo le indicazioni dell’ex militare testimone delle esercitazioni

20 aprile 2011
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PERDASDEFOGU. Trecentosettantacinque ettari del poligono di Quirra sono stati sequestrati in un colpo solo. Nastri e sigilli compaiono da venerdì scorso attorno alla piana del Cardiga, vicino alle aree che da sempre vengono chiamate zona fornelli, zona brillamenti e torre gigli. Una discreta porzione della base che ingloba, al suo interno, anche alcune falde acquifere.

Sono le zone nelle quali, secondo un testimone - l'ex militare di leva nel'97, Mauro Artizzu - e alcuni documenti acquisiti nelle scorse settimane dagli investigatori allo Stato maggiore dell'Aeronautica, sarebbero avvenute le esplosioni di munizioni esauste. Arrivate, secondo il teste, da tutta Italia. Nei documenti dello Stato maggiore, c'è anche traccia di esplosioni di napalm. Nelle stesse zone messe sotto sequestro nelle ultime ore dalla squadra mobile nuorese e dagli uomini del corpo forestale, su disposizione del procuratore di Lanusei, Domenico Fiordalisi, sono state trovate anche nuove discariche di metalli, in parte sotterrate.

I rifiuti, in particolare, sono stati scovati nelle zone di Pranu Sa Triga, Accu Perda Maiori, e Perda Maiori. Gli stessi che più comunemente vengono definiti zona fornelli, zona brillamenti e torre gigli. La Procura di Lanusei, con questo maxi sequestro di terreno, vuole insomma congelare lo stato delle cose. Nei 375 ettari con i sigilli, con la nuova disposizione di Fiordalisi, non si potranno più fare esercitazioni, né altre attività militari. L'unico pastore che ha il permesso di pascolo in quell'area potrà continuare a percorrerla, senza, però, modificare in alcun modo lo stato dei luoghi.

Le riesumazioni. Domani, intanto, su un altro fronte, l'inchiesta su Quirra, che indaga per i reati di "disastro ambientale e omicidio plurimo con dolo eventuale" toccherà un'altra delle sue giornate clou, in questi tre mesi di indagini. Domani, infatti, su disposizione del procuratore Fiordalisi, verranno riesumate le prime tre salme delle venti relative ad altrettanti morti sospette. Appartengono in gran parte ad allevatori o a loro congiunti di Quirra e dintorni, morti per tumore. Sono di Escalaplano, San Vito, Villaputzu e Perdasdefogu. Le prime tre salme che saranno riesumate sono quelle di due allevatori e di un militare. Saranno affidate al direttore della scuola di specializzazione in medicina legale dell'università di Milano, Marco Grandi. Sarà lui a fare i prelievi di tessuto sulle salme, che poi verranno spediti a un altro consulente del procuratore, il fisico nucleare Evandro Lodi Rizzini. Toccherà a lui analizzare i campioni di tessuto per vedere se contengono le "particelle Alfa".

Le emette l'uranio impoverito quando decade. La loro presenza, dunque, è indice della presenza di uranio impoverito. Nei giorni scorsi, il medico legale Marco Grandi e il fisico nucleare Lodi Rizzini, hanno definito il piano di lavoro: le salme verrano analizzate a gruppi di tre. Mentre in questi giorni verrà sentito dagli investigatori anche il primo indagato ufficiale dell'inchiesta: l'ex colonnello, ora in pensione, Tobia Santacroce. Un indagato tecnico, "dovuto", in quanto comandante, nel'97, nel periodo del quale racconta il teste Mauro Artizzu, dell'ufficio inquadramento del poligono, ovvero dei soldati di leva. Anche Artizzu era un militare di leva.

Lettera aperta. Ieri, infine, il capogruppo in consiglio regionale di Sinistra ecologia e libertà, Luciano Uras, ha scritto una lettera aperta sulla «situazione del poligono di Quirra. Emergenza sanitaria e ambientale». L'ha inviata al presidente del consiglio regionale, Claudia Lombardo, al presidente della commissione sanità, Felice Contu, al presidente della commissione ambiente, Paolo Terzo Sanna. Uras chiede ancora una volta che si faccia chiarezza sul poligono, e chiede anche di conoscere «le ragioni che hanno finora determinato il continuo ritardo nell'ufficializzare i risultati del monitoraggio ambientale del poligono di Quirra, previsti per il 2009».

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