La Nuova Sardegna

«Il muto di Gallura», Viddalba si rilancia e punta sulla letteratura

Michele Spanu
«Il padrone della tanca» di Antonio Ballero La rassegna di Viddalba è stata presentata ieri nella sala Angioy della Provincia di Sassari
«Il padrone della tanca» di Antonio Ballero La rassegna di Viddalba è stata presentata ieri nella sala Angioy della Provincia di Sassari

Il 4 e 5 giugno un programma che riparte dal romanzo di Enrico Costa, con spettacoli e gastronomia

01 giugno 2011
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VIDDALBA. La letteratura come biglietto da visita per il turismo. Dal 4 al 5 giugno Viddalba apre le porte a quanti sono disposti a fare un salto indietro nel tempo per ritornare, tra stazzi, cussorgie e olivi millenari, negli stessi luoghi in cui Enrico Costa ha ambientato uno dei suoi capolavori: «Il muto di Gallura». Un'occasione per scoprire "dal vivo" il romanzo e, allo stesso tempo, per conoscere un angolo di Sardegna ingiustamente trascurato.

Per due giorni L'Avru e Giagazzu, splendide località nell'agro di Viddalba, si arricchiranno di appuntamenti a tema sui luoghi del celebre racconto di Costa: passeggiate, celebrazioni religiose ed esibizioni di cori polifonici e gruppi folk a pochi passi dagli stazzi, con la possibilità di spostarsi nei sentieri su un antico carro a buoi. Un distillato delle cultura immateriale più genuina della Sardegna, insomma, che potrà essere assaporato da cittadini e turisti in un fine settimana veramente ricco di eventi.

Si inizia fin dalla mattina di sabato 4 giugno, a Giagazzu, con una passeggiata alla scoperta degli olivastri millenari; poi non potrà mancare una visita guidata al tipico stazzo gallurese e alle 13 un grande pranzo per tutti i partecipanti come momento di conoscenza reciproca e di incontro. Alle 20.30 andrà in scena la rappresentazione teatrale «Il muto di Gallura» curata dalla compagnia teatrale "I Medas": lo spettacolo andrà in scena a L'Avru, negli stessi luoghi in cui sono realmente accadute le vicende legate al protagonista del racconto, Bastiano Addis Tansu. Domenica si proseguirà con le visite guidate agli stazzi in cui si riporteranno alla luce i mestieri più antichi, come la la tintura della lana, l'impasto del pane e la ferratura dei buoi. Fino alle 13, con un grande pranzo conclusivo: una grande festa all'ombra dei lecci di L'Avru.

Il programma dell'evento è stato presentato ieri nella sala Angioy della Provincia di Sassari da Vito Ara, sindaco di Viddalba, Irene Spezzigu, assessore alla Cultura e da Alba Canu, vicepresidente del consiglio provinciale. Ma il "tifoso" più convinto dell'iniziativa è stato senza dubbio Manlio Brigaglia, che ha approfittato dell'occasione per ribadire il suo amore incondizionato per la Gallura. «Viddalba tenta di uscire da un isolamento - ha ricordato - che dura da anni a causa della sua particolare posizione geografica e alla situazione stradale». Il professore è stato invitato per presentare la ristampa del romanzo di Costa per i tipi della casa editrice"Tema": un'operazione pensata per accompagnare la manifestazione, promuovere il territorio di Viddalba e dare a tutti i partecipanti la possibilità di riavere tra le mani uno dei libri più importanti della letteratura sarda.

«E' la storia del brigante Bastiano Addis Tansu - ha detto Brigaglia - ma è anche una grande storia collettiva di faide e di odio, di emarginazione e di amore. Non si può dimenticare infatti che il territorio della Gallura è stato fino ai primi del Novecento una delle zone a più alto tasso criminale della Sardegna e dell'Italia». E ora, verrebbe da aggiungere, questi stessi luoghi si aprono all'accoglienza e al rispetto dei turisti. Lo stesso Brigaglia ha ricordato questa conversione con una battuta: «Fino a poco tempo fa dentro gli stazzi potevi incontrare un pastore gallurese, ora è molto più probabile trovarci un cittadino inglese che ti apre la porta con aria perplessa».
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