La Nuova Sardegna

Berlusconi cambia tutto? Ecco la mappa degli «azzurri» nell'isola

Mariano Delogu, a destra dall’alto Ugo Cappellacci e Beppe Pisanu
Mariano Delogu, a destra dall’alto Ugo Cappellacci e Beppe Pisanu

02 giugno 2011
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 CAGLIARI. Dopo il terremoto elettorale, la rivoluzione interna. Non c'è pace neanche per il Pdl sardo, che ha subìto una delle batoste più dure in senso assoluto con la perdita di roccaforti del peso di Cagliari (è la prima volta) e Olbia. La nomina di Alfano a segretario politico, rinnovamento attenuato dalla conferma dei tre coordinatori, sarà seguita da ricambi nell'isola? In attesa, sale la tensione.  Il coordinatore regionale del Pdl, Mariano Delogu, particolarmente deluso dal risultato elettorale di Cagliari dove il riformatore Massimo Fantola è stato battuto di quasi venti punti dal giovane di Sel Massimo Zedda, ha affermato ieri sera che «la nomina di Alfano è una cosa positiva e va nel segno del rinnovamento che forse occorre». Secondo Delogu «è positiva anche la conferma dei tre coordinatori nazionali, La Russa, Verdini e Bondi, l'apprezzamento per chi ha operato». Ci sarà il rinnovamento anche in Sardegna? «Vedremo cosa si deciderà», ha risposto il coordinatore sardo. Che ha poi voluto precisare: «Non è niente di drammatico». Forse per dire che nessuno fa le barricate.  Ieri a tarda sera è circolata la voce di prime dimissioni dagli organismi dirigenti del partito. Ad esempio, quella del sindaco di Quartu, Mauro Contini. Al momento, tuttavia, prevale la cautela. La tensione è alta, sono in corso febbrili contatti tra parlamentari e consiglieri regionali per mettere a punto le strategie di ciascuno per uscirne indenni dopo la disfatta elettorale. Nel Pdl sardo la situazione è particolarmente polverizzata. Non ci sono grandi gruppi organizzati. Vediamo la «mappa» delle componenti interne.  Berlusconiani doc. Due parlamentari sardi non hanno mai formalmente aderito a una corrente specifica: il deputato Settimo Nizzi (grande sconfitto a Olbia) e il senatore Piergiorgio Massidda, che a sua volta ha un appoggio in Consiglio regionale in Edoardo Tocco. E dal canto suo, Nizzi ha, tra gli onorevoli dell'assemblea sarda, un solido amico in Gianfranco Bardanzellu. C'è anche il deputato Mauro Pili, che però, come vedremo, si è accasato. In Consiglio regionale, anche il vice capogruppo Pietro Pittalis, ha sempre fatto riferimento diretto al Cavaliere.  Con Pisanu. Il presidente della commissione Antimafia non ha una sua corrente, ma ha stretti rapporti con diversi parlamentari sardi (ad esempio il senatore Fedele Sanciu, ma anche Pili) e vanta diversi amici in Consiglio regionale: l'assessore Nicola Rassu, Onorio Petrini e Paolo Terzo Sanna. Sono tutti in ansia solo all'idea che Beppe Pisanu lasci il Pdl per il terzo polo.  Con Scajola. Storico amico dell'ex ministro è il deputato Salvatore Cicu, il quale, quanto a corrente sarda, ha il record di adesioni: solo in Consiglio regionale stanno con lui l'assessore Mariano Contu, Sisinnio Piras, Angelo Stochino e Alessandra Zedda.  Con La Russa e Gasparri. I dirigenti sardi, dal senatore Delogu al capogruppo regionale Mario Diana, si riconoscono in questa componente, anche se Diana, secondo indiscrezioni, starebbe pensando a qualche movimento. Ci sono poi il deputato Carmelino Porcu e la consigliera regionale Gabriella Greco. Con loro l'assessore alla sanità, Antonello Liori.  Con Letta. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri ha un suo preciso e importante punto di riferimento nel Pdl sardo: Ugo Cappellacci. E' lui che lo ha imposto alla presidenza della Regione. Il governatore ha invece raffreddato i rapporti con Denis Verdini (o viceversa).  Con Frattini. Il ministro degli Esteri, nell'associazione Liberamente, ha costruito una rete interna, che in Sardegna ha come leader Mauro Pili. Frattini è stato di recente a Cagliari proprio a una manifestazioni dell'associazione che fa capo all'ex presidente della Regione.  Con Alemanno. Amico storico del sindaco di Roma è il deputato nuorese Bruno Murgia, che in Consiglio regionali ha buoni rapporti con Nanni Campus e Giorgio Locci.  Con Verdini. Rotti i rapporti con Cappellacci, il coordinatore nazionale ora addetto all'organizzazione è rimasto in collegamento con Claudia Lombardo, la presidente del Consiglio regionale.  I «cossighiani». Vengono così chiamati gli esponenti di Forza Italia che fungevano da trait d'union con Francesco Cossiga. Dallo stesso Giuseppe Cossiga, sottosegretario alla Difesa, a Piero Testoni. Entrambi sono in buoni rapporti con Cicu e Testoni anche con Sanciu ma nazionalmente soprattutto con il potente sottosegretario portavoce di Berlusconi, Paolo Bonaiuti.  I «ciellini». Amico da sempre di Roberto Formigoni è Giorgio La Spisa, vice presidente della Regione e assessore al Bilancio.  Con Giovanardi. Il consigliere regionale Alberto Randazzo, ex Udc, non ha faticato a trovare in Carlo Giovanardi un sicuro punto di riferimento.  Ex Fortza Paris. I consiglieri regionali Salvatore Ladu e Eugenio Murgioni hanno trasferito nel Pdl il loro sodalizio.  I «solitari». Da Antonio Pitea a Salvatore Amadu, da Carlo Sanjust a Domenico Gallus, sono diversi i consiglieri regionali senza espliciti referenti romani.  Non sarà facile, anche per il futuro coordinatore regionale, mettere tutti d'accordo.

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