La Nuova Sardegna

Calcioscommesse, ombre sugli ex-cagliaritani Bressan e Bettarini

La loro esperienza in maglia rossoblù non ha lasciato segni duraturi. Solo dopo, ognuno a suo modo, Stefano Bettarini e Mauro Bressan hanno fatto sì che si continuasse a parlare di loro.
I due ex giocatori del Cagliari, coinvolti nell’ennesima inchiesta su partite truccate, hanno poi annusato la maglia azzurra prima di prendere strade diverse.

02 giugno 2011
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SASSARI. La loro esperienza in maglia rossoblù non ha lasciato segni duraturi. Solo dopo, ognuno a suo modo, Stefano Bettarini e Mauro Bressan hanno fatto sì che si continuasse a parlare di loro. I due ex giocatori del Cagliari, coinvolti nell’ennesima inchiesta su partite truccate, hanno poi annusato la maglia azzurra prima di prendere strade diverse. Bressan si è preso qualche soddisfazione con la Fiorentina: il suo gol in rovesciata contro il Barcellona è stato a lungo nella sigla della Champions League. Bettarini, che in Sardegna aveva conosciuto la futura moglie Simona Ventura, ha continuato a frequentare l’isola ma non per motivi pallonari. Habituè della Costa Smeralda (soprattutto dei locali notturni), circondato costantemente da uno stuolo di ammiratrici, l’ex terzino è stato col tempo “cooptato” dal mondo dello spettacolo. Sempre più comparsate in tv e passerelle nelle discoteche dei vip, sempre meno discese sulla fascia, tanto che a 33 anni, anche a causa di un infortunio, era già un ex. Bettarini si professa innocente, ma nel suo curriculum c’è anche una squalifica a cinque mesi, subita nel 2004, per un altro caso di partite aggiustate. Nel pentolone appena scoperchiato dagli investigatori, la serie A viene toccata soltanto marginalmente e in nessuna intercettazione entrano in scena giocatori attualmente legati al Cagliari. In passato però la Sardegna non è stata esente dagli scandali che periodicamente fioriscono dal malatissimo mondo del pallone. Il caso più illustre risale a un quarto di secolo fa. Renzo Ulivieri, attuale presidente dell’Assoallenatori e al tempo allenatore del Cagliari, venne squalificato per tre anni al termine del processo per il calcio-scommesse. Ulivieri si oppose, proclamando la propria innocenza, ma la squalifica venne poi confermata in appello. Due anni di stop vennero inflitti al giocatore rossoblù Giacomo Chinellato, mentre il Cagliari dovette affrontare il campionato di serie B gravato di una penalizzazione di 5 punti. Andò peggio alla Lazio, che partì con 9 punti di penalizzazione ma riuscì comunque a salvarsi. Il Cagliari, invece, precipitò in serie C1 ma, conti alla mano, sarebbe retrocesso anche senza penalizzazione. Non fu calcio-scommesse, e non ci furono conseguenze dal punto di vista disciplinare nè penale, ma un altra squadra sarda finì al centro delle intercettazioni dei magistrati nel 2006, nel momento in cui esplose lo scandalo di Calciopoli. Era la Torres del presidente Rinaldo Carta, che attraverso l’allora ministro degli Interni Beppe Pisanu si rivolse al dg juventino Luciano Moggi per un non meglio precisato aiuto, ritenuto importante anche in chiave elezioni. Niente di penalmente rilevante per i personaggi coinvolti, che come la società sassarese finirono comunque sulle prime pagine dei quotidiani nazionali.
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