Referendum, raggiunto il quorum: festa nell'isola. In Sardegna vicini al 59%, più della media nazionale
La percentuale dei votanti è attorno al 59%, superiore di due punti rispetto al dato nazionale. Bustianu Cumpostu: "La cura Sardegna ha contribuito a salvare l'istituto del referendum"
13 giugno 2011
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SASSARI. Il quorum è stato superato in Sardegna, secondo i primi dati diffusi dal Viminale sull'affluenza in Sardegna per i quattro referendum abrogativi alla chiusura delle urne alle 15.
La percentuale dei votanti è attorno 59%.
L'affluenza nell'isola risulta, per ora, più alta rispetto a quella media nazionale, dove, secondo il dato diffuso dal Viminale sulla totalità degli 8.092 comuni, l'affluenza è stata del 57,02% per il quesito sulla privatizzazione dell'acqua; del 57,03% per quello sulle tariffe idriche; del 56,99% sul nucleare e del 56,98% sul legittimo impedimento.
"Il quorum è stato superato, la cura Sardegna ha contribuito a salvare l'istituto del referendum e ha permesso anche agli italiani di pronunciarsi su questioni, nucleare, beni comuni, giustizia, che li riguarda in quanto cittadini". Lo dichiara il coordinatore di Sni, Bustianu Cumpostu, uno dei promotori del Comitato Sì.nonucle.
"Il piccolo popolo sardo ha lanciato un grande messaggio, all'Italia e al mondo intero, un messaggio chiaro che tutela i 'beni comuni' dell'umanità, territorio, aria, acqua e diritti e li toglie agli speculatori politico-affaristici che in nome del profitto e dell'imperialismo economico e politico sono pronti a sacrificare la salute della gente e del pianeta. Si è aperta una nuova fase, non solo sono stati sconfitti gli scellerati affaristi che volevano speculare sul nucleare e sui beni comuni ma anche il feudalesimo partitico che voleva escludere la gente dalla decisioni".
"Adesso dobbiamo stare attenti - conclude Cumpostu - il nucleare non è definitivamente archiviato, c'è una lobby orizzontale che tornerà all'attacco".
La percentuale dei votanti è attorno 59%.
L'affluenza nell'isola risulta, per ora, più alta rispetto a quella media nazionale, dove, secondo il dato diffuso dal Viminale sulla totalità degli 8.092 comuni, l'affluenza è stata del 57,02% per il quesito sulla privatizzazione dell'acqua; del 57,03% per quello sulle tariffe idriche; del 56,99% sul nucleare e del 56,98% sul legittimo impedimento.
"Il quorum è stato superato, la cura Sardegna ha contribuito a salvare l'istituto del referendum e ha permesso anche agli italiani di pronunciarsi su questioni, nucleare, beni comuni, giustizia, che li riguarda in quanto cittadini". Lo dichiara il coordinatore di Sni, Bustianu Cumpostu, uno dei promotori del Comitato Sì.nonucle.
"Il piccolo popolo sardo ha lanciato un grande messaggio, all'Italia e al mondo intero, un messaggio chiaro che tutela i 'beni comuni' dell'umanità, territorio, aria, acqua e diritti e li toglie agli speculatori politico-affaristici che in nome del profitto e dell'imperialismo economico e politico sono pronti a sacrificare la salute della gente e del pianeta. Si è aperta una nuova fase, non solo sono stati sconfitti gli scellerati affaristi che volevano speculare sul nucleare e sui beni comuni ma anche il feudalesimo partitico che voleva escludere la gente dalla decisioni".
"Adesso dobbiamo stare attenti - conclude Cumpostu - il nucleare non è definitivamente archiviato, c'è una lobby orizzontale che tornerà all'attacco".
