La Nuova Sardegna

Aziende agricole truffate, quattro arresti a Gergei

Acquistavano con assegni inesigbili da aziende di tutta Italia specializzate nella vendita di mangimi, attrezzatura e materiale per l'agricoltura e l'allevamento, poi sparivano per rivendere la merce in Sardegna sotto costo e in nero. Con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata alla truffa, quattro persone di Gergei sono state arrestate.

08 luglio 2011
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CAGLIARI. Acquistavano con assegni inesigbili da aziende di tutta Italia specializzate nella vendita di mangimi, attrezzatura e materiale per l'agricoltura e l'allevamento, poi sparivano per rivendere la merce in Sardegna sotto costo e in nero a operatori locali, quattro dei quali sono stati denunciati per ricettazione.

Con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata alla truffa, quattro persone di Gergei (Cagliari) sono state arrestate e condotte ai domiciliari dai carabinieri della compagnia di Isili che oggi hanno eseguito cinque misure cautelari. La quinta riguarda un incensurato che avrà l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Sono dodici le aziende vittime del gruppo dal novembre 2008. La più penalizzata è una azienda di San Tomio di Malo, in provincia di Vicenza, che aveva ceduto merce per circa 30mila euro. Nella truffa, su cui i carabinieri indagano da un anno, sono coinvolti tre fatelli, Sergio, Giampaolo e Giuliano Mulas rispettivamente di 35, 33 e 30 anni, che nel paese svolgevano lavori saltuari come servo pastore o collaboratori di aziende di autotrasporto.

Al più giovane è stata applicata la misura cautelare più blanda. Secondo l'accusa, sono i compaesani Gianluca Sorgia, 37 anni, titolare di un mangificio nella vicina Escolca, e Sandro Farci, 38 anni autotrasportatore, i principali protagonisti dell'attività illecita, che ha alimentato un giro d'affari di circa 250mila euro ai danni delle dodici aziende truffate ad Arezzo, Tarquinia (Viterbo), Migliarino (Ferrara), Arborea (Oristano), Villanovafranca (Cagliari), Manciano (Grosseto), San Tomio di Malo (Vicenza), San Matteo Decima (Bologna) e Pacciano (Perugia). Due dei fratelli Mulas, Giampaolo e Sergio, hanno precedenti per reati contro il patrimonio e la persona.

Al blitz, coordinato dal capitano Michele Cappa comandante della compagnia di Isili, hanno partecipato una trentina di militari, tra i quali i Cacciatori di Sardegna, oltre a unità cinofile provenienti da Cagliari, che hanno eseguito le 5 misure cautelari disposte dal gip su richiesta del pm Daniele Caria della procura di Cagliari. L'ultima truffa, quella ai danni dell'azienda del Vicentino, risale al dicembre scorso. Il metodo, ricostruito attraverso segnalazioni, testimonianze e sequestri di documenti, era collaudato: Sorgia, come titolare di un'azienda di mangimi, accreditava i complici presso i "colleghi" di altre ditte e forniva supporto logistico. Farci, invece, è considerato il braccio operativo della struttura: era già stato arrestato per reati analoghi nel 1999 nell'ambito dell'operazione "Petrus".

Nelle abitazioni degli indagati, durante le perquisizioni effettuate stamane, è stato sequestrato ulteriore materiale, tra cui documenti bancari e carnet di assegni. In tre precedenti occasioni, i militari sono riusciti a individuare gli acquirenti finali della merce sottratta alle aziende, parte della quale è stata recuperata. Ogni ditta truffata ha perso tra i 10mila e 15mila euro, ma gli inquirenti sospettano che le vittime dei raggiri siano state molto pi— numerose delle dodici finora accertate. Due degli arrestati erano incaricati di aprire conti correnti fittizi, grazie ai quali ottenevano gli assegni con cui veniva "pagata" la merce. Ma i venditori si accorgevano presto che quei valori erano inesigibili.
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