La Nuova Sardegna

Sos per i pipistrelli di Santa Chiara

Maria Antonietta Cossu
Per i pipistrelli di Santa Chiara si è mobilitata anche la Regione
Per i pipistrelli di Santa Chiara si è mobilitata anche la Regione

Ula Tirso, verso l'estinzione la colonia che popola il borgo a monte della vecchia diga

17 settembre 2011
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ULA TIRSO. Salvate i pipistrelli di Santa Chiara. A lanciare l'appello per la sopravvivenza dei chirotteri che dimorano tra i fatiscenti caseggiati del villaggio è la Regione. La colonia di pipistrelli che popola il borgo a monte della vecchia diga è a rischio e la principale fonte di pericolo, secondo l'assessorato all'ambiente, sarebbe la presenza dell'uomo.

L'attività antropica, infatti, rischia di compromettere gli equilibri del piccolo eco-sistema che gli stessi pipistrelli contribuiscono a preservare. Gli elementi di disturbo sono riconducibili alle esercitazioni militari periodicamente svolte dagli uomini dell'Arma e alle simulazioni belliche cui si dedicano gli appassionati di War games. Ma a destabilizzare gli esemplari di Plecotus sardus e di Myotis emarginatus sono anche gli atti di vandalismo perpetrati nel villaggio dismesso nel '97.

La minaccia va neutralizzata prima che intervenire diventi un atto tardivo e inutile, ma anche perché condizioni avverse alla conservazione della fauna selvatica, degli habitat naturali e, come in questo caso, seminaturali contrastano con quanto disposto dalla normativa comunitaria.

Della situazione sono stati informati i Comandi regionale e provinciale dei Carabinieri, il Prefetto di Oristano e il Comune di Ula Tirso, tutti sollecitati a prendere provvedimenti che il Servizio tutela della natura individua «nell'escludere gli edifici dalle esercitazioni, nell'interdire l'accesso incontrollato di vandali e nel limitare tutte le attività che possano rappresentare fonte di "perturbazione"». La Regione ha indirettamente riportato in superficie un problema più volte sollevato dal Comune: lo stato di degrado del villaggio per il quale il sindaco di Ula Tirso ha invocato ancora una volta un piano di riconversione. Chiamando in causa anche l'Enel quale proprietaria del complesso. «Non avendo al riguardo notizie contrarie - ha detto Antonello Piras - chiediamo di sospendere tutte le attività militari e non, e di assicurare i controlli contro i teppisti per proteggere i chirotteri e per salvaguardare l'intero villaggio».

L'azione di tutela passerebbe attraverso un progetto di riqualificazione a fini turistici, ma non solo, «Santa Chiara potrebbe diventare un punto d'appoggio per le università - ha suggerito Piras - e ospitare le attività di formazione di enti pubblici e privati».
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