La Nuova Sardegna

 CAGLIARI. La società dell'Eurogarden, la discoteca storica di Assemini, era in fallimento e lui, Basilio Trudu (80 anni) si preoccupava di intascare il patrimonio per evitare che finisse nelle mani dei creditori. Prelievi dai conti correnti, contanti per un milione e 350 mila euro. Poi assegni, bonifici e locali commerciali venduti fittiziamente a un parente. Beni distratti per quasi due milioni e mezzo, un bel gruzzolo che doveva restare nelle casse e nel bilancio della Eurogarden Center Costruzioni e invece è finito altrove. Ora l'inchiesta giudiziaria seguita alla dichiarazione di fallimento è chiusa: il pm Giangiacomo Pilia accusa Trudu di numerosi fatti di bancarotta e si appresta a chiederne il rinvio a giudizio.  Tutte nei documenti le prove dell'accusa, che si riferisce al periodo da febbraio 1990 all'agosto del 2006: la società è stata dichiarata fallita dal tribunale di Cagliari il 3 agosto 2010 ed è in quella fase che la Procura ha potuto accertare, grazie alla relazione dei curatori, che Trudu aveva messo al sicuro - questa è l'accusa - gran parte del patrimonio societario con una lunga serie di operazioni bancarie e di compravendita. Nel capo d'imputazione il pubblico ministero fa riferimento a prelievi di contanti avvenuti nel 2006 da un conto corrente Banca Intesa intestato alla società, poi ancora da un conto del Banco di Sardegna nello stesso periodo. Infine locali e terreni per un valore di 369 mila euro ceduti a perenti dei figli per evitare che finissero nel fallimento. Trudu ha ora trenta giorni per farsi interrogare o produrre prove difensive. A tutelarlo nel giudizio è l'avvocato Mario Canessa. (m.l)