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Continua il sogno del Cagliari: vince a Lecce e vola al 2° posto

Continua il sogno del Cagliari: vince a Lecce e vola al 2° posto


02 ottobre 2011
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LECCE. Il Lecce non sfata il tabù del 'Via del Mare' e perde malamente con un Cagliari sempre di più da quartieri alti. I sardi a 10 punti sono a una lunghezza dalla vetta. Per il Lecce quarta sconfitta interna (compresa la Coppa Italia), quinta in campionato e terza consecutiva. Numeri da brividi per una squadra senza identità ed anima, che annaspa sempre più nei bassifondi della classifica. Il Cagliari, senza strafare, ringrazia e con due cross finalizzati al meglio nel primo tempo porta a casa una vittoria per due a zero ampiamente meritata. Al di là della volontà dimostrata, ma nulla più, il Lecce è sempre molle in difesa ed abbastanza confuso. Di contro un Cagliari che ha mostrato un centrocampo di personalità e una buona organizzazione difensiva.

Di Francesco cambia modulo: via la linea dei tre trequartisti per un più solido 4-4-1-1 con Piatti alle spalle di Di Michele. Cuadrado e Mesbah avanzano sulle fasce laterali, Oddo (per lui esordio stagionale) e Brivio in difesa. Sul fronte Cagliari, per l'allenatore Ficcadenti formazione annunciata alla vigilia con Larrivery, preferito a Nené, schierato davanti in coppia con Thiago Riberiro.

Di Francesco alla vigilia aveva auspicato un Lecce aggressivo e senza le solite partenze ad handicap. Un desiderio che è rimasto tale. Primo affondo del Cagliari e vantaggio rossoblù: cross tagliato di Cossu dalla sinistra, Brivio si addormenta e, pressato da Thiago Ribeiro lo anticipa e mette alle spalle di Julio Sergio. Il Lecce prova a rialzarsi dall'ennesima falsa partenza: prima Mesabh (19') su punizione sfiora il palo, poi Piatti (21') a centro area, in posizione favorevole, non trova il pallone. E' una reazione confusa quella giallorossa, talvolta più dettata dall'isterismo: Mesbah, Ferrario, Brivio e Tomovic, in rapida sequenza, trovano il modo di farsi ammonire. E il Cagliari, senza strafare più di tanto, piazza il secondo ko. Corre il 40' e Agostini mette al centro dalla sinistra. I centrali del Lecce, davvero imbarazzanti, si dimenticano di Biondini a centroarea. Il centrocampista si allunga in spaccata e trafigge per la seconda volta Julio Sergio. Niente recupero per l'arbitro Guida. Cagliari meritatamente in vantaggio.

Si riparte e Di Francesco opera un doppio cambio: fuori Brivio e Piatti, dentro Pasquato e Corvia. Il giovane attaccante scuola Juventus prova a dare una scossa con le sue giocate. Gran punizione (50') dal limite con Agazzi che smanaccia in angolo e cross invitante (52') in area cagliaritana, senza che nessuno riesca ad intervenire. Di Francesco getta nella mischia anche Bertolacci, che rileva un acciaccato Giacomazzi. Ma il prodotto non cambia. La reazione del Lecce è dettata più dalle singole iniziative che da un'idea (o presunta tale) di manovra. Il pubblico fischia sonoramente. Gli ospiti, giocando di rimessa, non hanno alcuna difficoltà ad amministrare il doppio vantaggio: ogni qualvolta si affacciano nell'area salentina riescono a tenere in apprensione una traballante difesa giallorossa.

Gli ultimi minuti sono un attacco quasi all'arma bianca per i salentini, con un risultato abbastanza desolante. Il fischio finale del mediocre Guida (gestione dei cartellini abbastanza discutibile) è coperto dalla bordata di fischi che piovono dalle tribune. Per il Lecce, e per Di Francesco in particolare, è davvero notte fonda.
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