La Nuova Sardegna

Sarule, Antonio Piredda domani davanti al gip dopo l'arresto per armi

Antonio Piredda In alto i Ris dopo il ferimento del fratello Gavino
Antonio Piredda In alto i Ris dopo il ferimento del fratello Gavino

Il giovane è l'unico indagato per la morte del fratello ferito da una fucilata e morto per una presunta embolia

02 ottobre 2011
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 SARULE. Si terrà domani l'udienza di convalida per l'allevatore di Sarule, Antonio Piredda, finito in carcere con l'accusa di detenzione illegale d'arma clandestina. Tre giorni fa i carabinieri della compagnia di Ottana e i militari delle squadriglie del comando provinciale di Nuoro durante una perquisizione nel suo ovile avevano trovato un fucile Beretta calibro 12 con la matricola cancellata.  L'arma era nascosta in un terreno in località «Incabaddu», di proprietà dell'allevatore. Presenza che il giovane non ha saputo giustificare e che gli è valsa l'apertura delle porte del carcere di Badu 'e carros.  Lui che è anche l'unico sospettato dell'omicidio del fratello maggiore, Gavino, camionista di 48 anni, morto il 5 luglio scorso in seguito a una ferita da arma da fuoco. Decesso sopraggiunto però, ventiquattro ore dopo il ricovero, quando già i medici dell'ospedale San Francesco avevano sciolto la prognosi e considerato il paziente guaribile in 30 giorni.  Una presunta embolia polmonare avrebbe causato la morte improvvisa e inaspettata dell'uomo che aveva pure dato una versione dell'accaduto. «Mi hanno teso un agguato mentre facevo rientro a casa» aveva raccontato ai carabinieri avvertiti dai sanitari del Pronto soccorso barbaricino. Le indagini partirono immediatamente e nel giro di poche ore imboccarono una precise.  Per gli inquirenti, infatti, il ferimento si era verificato all'interno delle mura di casa Piredda. Tuttavia, nel corso dei rilievi, non venne trovato il bossolo della cartuccia caricata a pallini che aveva attinto Gavino Piredda all'inguine. Il camionista viveva in un'abitazione in via Nazionale insieme alla madre e ad altri due fratelli più piccoli. Che, ovviamente vennero sentiti ma, uno in particolare, Antonio appunto, cadde in contraddizione più volte.  Particolare questo che portò la Procura nuorese ad aprire un fascicolo nei suoi confronti e iscrivendolo formalmente nel registro degli indagati. In contemporanea, dopo l'avvenuto decesso di Gavino Piredda, si aprì un'altra inchiesta. La famiglia della vittima infatti, aveva ipotizzando che l'uomo fosse morto per un caso di malasanità. Incaricarono così un avvocato perchè li rappresentasse. Il legale della famiglia sarulese, l'avvocato Angelo Magliocchetti, che assiste anche Antonio Piredda, attende a giorni la deposizione della relazione del medico legale, Vindice Mingioni, chiamato dalla Procura a stabilire le effettive cause della morte dell'uomo. «Ovviamente - ha detto l'avvocato - anche la famiglia della vittima ha nominato un suo consulente tecnico che farà le sue valutazioni». Non è da escludere, quindi, che la posizione del giovane arrestato due giorni fa, in merito a questa vicenda, possa modificarsi.
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