La Nuova Sardegna

Meningite, non febbre del Nilo

Uno dei cavalli colpiti dalla febbre del Nilo in provincia di Oristano
Uno dei cavalli colpiti dalla febbre del Nilo in provincia di Oristano

I risultati degli esami su un impresario di San Vero Milis

05 ottobre 2011
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 SAN VERO MILIS. È stata la meningite e non la febbre del Nilo. Ma questo per familiari e amici cambia di poco la situazione. Le speranze, se ancora ce ne sono, sono ridotte al lumicino. Per il giovane impresario di San Vero Milis, ricoverato al San Giovanni di Dio a Cagliari, ogni ora che passa potrebbe essere l'ultima. Un arresto cardiaco ha definitivamente compromesso sue le condizioni di salute.  Tanto che ieri mattina sembrava si fosse a un passo dal dichiararne la morte clinica di Michele Maggino, 34 anni, e dall'avvio delle pratiche per l'espianto degli organi. Poi la procedura è stata fermata perché ancora esisteva qualche debole segnale di vita. Il fatto che sia stata una meningite di natura virale a provocare i gravissimi e probabilmente non rimediabili danni fisici a Michele Maggino chiude ancora una volta il capitolo di un possibile contagio sull'uomo del virus della febbre del Nilo.  Numerosi gli allarmi che si sono succeduti nelle ultime settimane, ma in Sardegna al momento non sono stati registrati casi di contagio sugli uomini, come invece è accaduto in Veneto nei mesi estivi.  L'epidemia che ha colpito gli allevamenti di cavalli nell'Oristanese in queste ultime settimane aveva fatto attivare i protocolli medici per gli accertamenti su alcuni pazienti che avevano sintomi riferibili a quella patologia - era il caso della donna di Nurachi deceduta all'ospedale San Francesco di Nuoro circa due settimane fa -.  L'episodio di San Vero Milis aveva destato nuovi sospetti e alimentato anche nuove paure, ma i sintomi della febbre del Nilo, che può essere provocata solo dalla puntura di una zanzara infetta, sono simili a quelli della meningite.  Gli accertamenti sono stati eseguiti sin dal momento del ricovero del paziente al San Giovanni di Dio, dopo il trasferimento dal San Martino di Oristano. All'ospedale di Is Mirrionis è stata fatta chiarezza sul caso con le analisi che escludono che si tratti di febbre del Nilo.  La causa di tutto è stata una forma acuta di meningite, di probabile origine virale, che in pochissimi giorni ha fiaccato il fisico di Michele Maggino, per il quale ormai sembra non esserci davvero nulla da fare nonostante il ricovero nel reparto di malattie infettive sia stato tempestivo.

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